Nel corso di questa stagione l’ex difensore del Bari, Alessandro Del Grosso, è stato il protagonista della nostra rubrica "La sciabolata", in cui ha analizzato con grande attenzione e obiettività tutte le gare e le dinamiche relative alla formazione biancorossa. Un’annata ricca di sorprese purtroppo negative e momenti poco esaltanti soprattutto nel nuovo anno. Di seguito una raccolta delle dichiarazioni più interessanti.

I primi campanelli d'allarme già da dicembre: "Ho visto i biancorossi impacciati, timorosi e nervosi. Non riesco a capire come mai. Non sono cose che ti lasciano tranquillo. Una squadra che vuole vincere il campionato non se lo può permettere (...). Bisogna prendere tutti i giocatori di petto e far capire che non stanno giocando in una squadra che si vuole accontentare. Devono essere convinti di essere bravi e forti. Se non hanno voglia, meglio lasciare Bari immediatamente perchè fanno male agli altri e a chi vorrebbe stare al posto loro per cercare di vincere. Non vedo la giusta mentalità nei giocatori, ognuno sembra pensare al suo".

I dubbi sulle operazioni della sessione invernale di calciomercato: "Non mi aspettavo la cessione di D'Orazio, è vero che ha avuto qualche difficoltà ma non era il solo. Mi pare strano che un allenatore si privi di un giocatore del genere, in una zona del campo dove mancano giocatori con quelle caratteristiche. Simeri per me poteva essere utile (...). E' arrivato Cianci e sono molto contento, spero l'infortunio non sia nulla di grave. Magari poteva rimanere pure Montalto, che ti ha dimostrato di essere da Bari, sarebbe stato un grandissimo attacco".

Il primo addio di Auteri: "Ho sempre detto che qualcosa non andava. La pressione? Ma quale pressione, se giocavano con 20mila persone, se ne andavano? (...). Un bel gioco non c’è mai stato. Con la caratura della rosa che hai non è sufficiente. Sarà sfuggito di mano qualcosa, lo spogliatoio, le dinamiche. Poi le parole post Bisceglie sono sembrate una presa in giro agli occhi dei tifosi e li capisco. Sinceramente mi aspettavo di più dal mister. Evidentemente può fare grandi cose ma non in questi contesti".

Il crollo della squadra: "Ci sono bravi giocatori ma non da Bari. Non ti puoi permettere tutto questo, ci sono modi e modi per sbagliare, troppi errori individuali. Problema mentale? Per me ci sono dei limiti personali. (...). Manca il cuore di questa squadra, soprattutto a centrocampo. Lo spogliatoio è importante ma non sta tirando fuori quello che si poteva attendere. Alla fine in campo vanno i giocatori". 

Confusione societaria: "Ho sempre detto che Carrera non è mai stato tutelato dalla società e questa ne è la prova. Vero i risultati negativi ma se prendi un allenatore comunque ci credi e pianifichi con lui, altrimenti ti tenevi quello di prima (...). Il ritorno di Auteri? Allora perché lo hai cambiato? A sto punto poteva tornare prima, non c’è logica. (...). Sinceramente non so cosa possa portare di positivo il cambio di panchina. Adesso si sono scontrate molte cose nello spogliatoio, secondo me all’interno non c’è equilibrio. Alcuni giocatori sembra non si possano vedere in campo. Non c’è amalgama, non si recupera l’errore dell’altro (...). Manca un direttore sportivo che fa da collegamento con la squadra. Quando non ci sono leader riconosciuti, serve sempre un direttore che guarda, osserva, richiama e mette tutto apposto. Ora c’è confusione totale e di tutti. Ognuno sembra voler scavalcare l’altro, nessuno sta al suo posto e così si vede in campo".

Il futuro della squadra: "Bisognerà ripartire dagli errori di quest’anno. Ci vogliono giocatori forti e soprattutto motivati. Sono mancati tutti dal primo all’ultimo, non servono figurine. Penso che Bari e Napoli siano in due categorie diverse. Non si può ragionare con una singola testa, sono situazioni troppo differenti".

Sezione: La sciabolata / Data: Mar 01 giugno 2021 alle 12:30
Autore: Gianmaria De Candia
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