Si è conclusa in netto anticipo e con un epilogo negativo la stagione 2020-2021 del Bari. Mercoledì la formazione di Auteri è stata eliminata dalla Feralpisalò, protagonista di una prestazione gagliarda al San Nicola. Per analizzare meglio i motivi della debacle biancorossa abbiamo sentito l’ex difensore biancorosso, Alessandro Del Grosso. Questo il suo pensiero in esclusiva ai nostri microfoni: "Non ho visto cattiveria, rabbia e voglia di fare. I giocatori non ci hanno creduto fino in fondo. A prescindere dalla gara d’andata, mercoledì non mancava nulla per poter passare il turno. Dispiace veramente tanto per come è andata, eliminati da una buona squadra e alla fine questo nel calcio conta sempre più dei singoli. Primo tempo benino, poi? L’atteggiamento della ripresa fa riflettere. Calciatori troppo tranquilli e appagati. Questa era una grande occasione, ti stavi giocando la B. Poi magari non ci arrivi ma almeno esci tra gli applausi e non in questo modo. Non è una questione tecnica o tattica, alla fine chi va in campo fa la differenza in positivo e negativo".

Una partita che ha confermato il pessimo bilancio stagionale: "Annata contorta e frastagliata, ho visto alti e bassi inimmaginabili. La prima partita dei playoff aveva dato tanto entusiasmo ed invece nulla. Se ripenso anche alla sfida contro la Ternana, dove non ci fu tanta differenza però la motivazione ti fa scalare le montagne. Atteggiamento deludente? Ci sono tante dinamiche che entrano in gioco, fisiche e mentali, probabilmente qualcuno era già cotto".

Il futuro della squadra, tra rifondazione e conferme: "Bisognerà ripartire dagli errori di quest’anno. Ci vogliono giocatori forti e soprattutto motivati. Sono mancati tutti dal primo all’ultimo, non servono figurine. La posizione di Auteri? Devono tirare le somme, capire cosa far rimanere e cambiare a livello globale. Questo dovrà avvenire entro massimo 20 giorni".

A livello dirigenziale: "Penso che Bari e Napoli siano in due categorie diverse. Non si può ragionare con una singola testa, sono situazioni troppo differenti. La C ci insegna che certe squadre provano da anni a salire ma non riescono. Commettano tanti errori e poi vinci quando meno te lo aspetti. Bisogna responsabilizzare le figure di direttore ed allenatore e poi dare una linea guida in base alle risorse".

Sezione: La sciabolata / Data: Ven 28 maggio 2021 alle 12:00
Autore: Gianmaria De Candia
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