Stagione travagliatissima quella del 2013/2014 del Bari alle prese con le procedure fallimentari. L’estate di calciomercato fu fortemente influenzata da tale situazione. Lo stesso nuovo allenatore Carmine Gautieri, che aveva sostituito Vincenzo Torrente trasferitosi in quel di Cremona, lasciò dopo soli 18 giorni, rendendo l’ambiente ancora più incendiario. Al suo posto Roberto Alberti Mazzaferro e Nunzio Zavettieri.

Il campionato sarebbe poi cominciato con 3 punti penalizzazione, di cui 2 per il mancato pagamento degli stipendi e 1 per il calcioscommesse.

L’opera di sfoltimento della rosa portò lontano da Bari Claiton Dos Santos in direzione Verona (lato Chievo) e il barese Nicola Bellomo in cerca del salto di qualità ai piedi della Mole (sponda Toro). La fine dei prestiti sancì la fine dell’avventura biancorossa per il promettente ma mai esploso Abdelkader Ghezzal e per il terzino Stefan Ristovski che in futuro anteriore avrebbe fatto parte della nazionale macedone autrice della mancata qualificazione ai Mondiali dell’Italia. Anche Antimo Iunco ed Eugenio Lamanna cercarono una meta in Serie A trovandola rispettivamente in Chievo e Genoa.

Chi arrivò quell’anno? In porta Enrico Guarna che guidò la retroguardia barese per tre stagioni. In difesa arrivarono Marco Calderoni e Marco Chiosa, entrambi di buone speranze e che seppero dare il loro apporto. A centrocampo un uomo rimasto a Bari per una sola stagione, Marco Fossati, scuola Milan e centrocampista di sostanza e non solo.

La scommessa di quell’anno fu senza dubbio Joao Silva, acquistato a titolo definitivo dal Levski Sofia, e che mise a referto 6 gol. Su Stefano Beltrame, in prestito dalla Juventus si riponevano aspettative che non furono mantenute, seppur con dei lampi di classe indiscutibili.

La squadra così composta si svegliò solo dopo il fallimento della società collezionando 7 risultati utili consecutivi e portandosi a ridosso della zona playoff, poi raggiunti. Con il San Nicola nuovamente pieno la squadra ebbe un approccio diverso. Con Galano sugli scudi, 11 gol, e l’onda buona post fallimento i biancorossi superarono anche il primo turno playoff contro il Crotone e sfiorarono la finale dopo due pareggi con il Latina, favorito, però, dal miglior piazzamento in campionato.

Fu una stagione travagliata ma dalla quale uscì tutto il cuore barese e la passione della piazza, tanto da doverlo raccontare in quello che è stato uno dei docu-film più iconici della storia barese, ovvero “Una meravigliosa stagione fallimentare”.

Sezione: Mercato / Data: Mer 02 luglio 2025 alle 15:00
Autore: Cosimo Mirizzi
vedi letture
Print