A quasi un mese dall’inizio del calciomercato si può trarre un primo bilancio parziale della gestione della famiglia De Laurentiis di Bari e Napoli alle porte di una stagione fondamentale per entrambe le compagini.

Al terzo anno di assalto alla B, i biancorossi sono stati colpiti dall’incubo Covid in ritiro che sta condizionando la primissima parte di avventura di Mignani alla guida del Bari. Per quanto riguarda il fronte mercato, invece, la situazione è apparsa chiara: sfoltire la rosa, liberarsi degli elementi non ritenuti consoni al progetto tecnico e, in attesa delle uscite, puntellare con acquisti funzionali come Belli, D’Errico e Cheddira. Una gestione che forte del nuovo corso targato Polito ha una direzione chiara e precisa e che, in attesa di capire la tempistica delle cessioni, lascia ben sperare.

Situazione completamente diversa invece sul fronte Napoli: dopo diverse stagioni al top e di programmazione notevole, perlomeno in questa prima parte di nuovo corso i partenopei sembrano orientati ad un netto ridimensionamento. Il diktat di acquistare solo dopo le cessioni, mai come in questa stagione, viene rispettato alla lettera e l’organico del Napoli è ad oggi identico a quello dello scorso anno. A Spalletti mancano tantissimi elementi, da un difensore centrale ad almeno due terzini, da un centrocampista ad un’alternativa sulla trequarti: tutti movimenti che il Napoli non ha imbastito e che sono sintomo di una netta involuzione. In attesa di sviluppi, ad oggi i partenopei potrebbero confermare uno tra l’ex Folorunsho, Gaetano e Palmiero per ovviare alla carenza in mediana: un cambio di marcia rispetto al passato, un’attesa di un’offerta monstre (Fabiàn o Koulibaly) che sta congelando in modo perentorio un Napoli apparso molto indietro rispetto a quelle che, teoricamente, concorrono per lo stesso obiettivo: la qualificazione in Champions.

Sezione: News / Data: Mar 27 luglio 2021 alle 21:30
Autore: Alessio D'Errico
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