LE FORMAZIONI - Due anni fa vinse la Spagna, era la finale degli Europei. Nei due precedenti mondiali, invece, la Germania non ha mai perso. Tra le fila tedesche pesa l'assenza di Thomas Muller. Lo sostituisce il centrocampista dell'Amburgo Trochowski, che vince il ballottaggio con Kroos, mentre per il resto la formazione è quella annunciata, quella che ha sommerso di gol l'Inghilterra e l'Argentina. Il peso dell'attacco è sulle spalle di Klose, intenzionato a raggiungere e superare il primatista Ronaldo, autore di 15 gol nei Mondiali.
Del Bosque esclude invece Torres, l'autore del gol che due anni fa regalò l'Europeo alla Spagna e molto in ombra in questo mondiale, ma il sostituto prescelto non è Fabregas come si pensava bensì il giovane talento del Barcellona Pedro. Al suo fianco un altro blaugrana, Iniesta, ed un futuro blaugrana, il capocannoniere del torneo David Villa.
NOIA E TATTICA - Parte meglio la Spagna. Nei primi minuti sono le Furie Rosse a detenere, come d'abitudine, il possesso palla mentre la Germania sembra voler attendere senza sbilanciarsi troppo. Al sesto minuto ottima occasione per la Spagna con Villa, ma l'uscita di Neuer è tempestiva. Al 13' Puyol si avventa su un cross di Iniesta e, da posizione estremamente favorevole, manda alto. Un minuto dopo si fa vedere anche la Germania, che conquista il primo corner. I ritmi non sono altissimi e la gara è decisamente tattica. Al 31' c'è la prima vera conclusione tedesca, un sinistro insidioso di Trochowski che Casillas devia in angolo. Alla mezz'ora è la Spagna ad abbassare di molto il proprio baricentro e la formazione di Low ne approfitta, venendo fuori con maggior decisione. Ma le emozioni sono comunque poche, come spesso accade nelle semifinali. Le due squadre sembrano obbedire a tutti i dettami del "primo non prenderle", almeno in questo primo tempo. Si va negli spogliatoi con uno 0-0 che sembra fotografare bene questa prima frazione di gara.
LA SPAGNA PASSA! - Nella ripresa servirà osare qualcosa in più. Al 5' minuto destro da brivido di Xabi Alonso che termina fuori di nulla, con Neuer immobile. Al 13' ancora una doppia occasione per la Spagna: prima tiro di Pedro, con Neuer che respinge, poi cross basso dalla sinistra di Iniesta su cui Villa non arriva in tempo. La Germania sembra stordita ma la Spagna sembra sempre troppo uguale a se stessa: tanto possesso palla, tanto dominio territoriale, occasioni a grappoli ma di gol nemmeno l'ombra. Alla metà della ripresa risponde finalmente la Germania: azione condotta da Jansen e Podolski che serve il subentrato Kroos, su cui Casillas si supera. Ma al 28' il dominio spagnolo si concretizza. Sugli sviluppi di un corner battuto da Xavi irrompe Puyol, che di testa trafigge Neuer. E' un vantaggio meritato per quanto visto in campo, era l'episodio che ci si attendeva per spezzare la noia. A questo punto la gara è appesa ad un filo: la Spagna puà dilagare o la Germania può trovare l'acuto del pareggio. La formazione di Del Bosque continua a sprecare troppo. I tedeschi però non hanno la forza necessaria per riacciuffare almeno il treno dei supplementari. La Spagna approda meritatamente in finale e centra la sua prima vittoria contro la Germania in un mondiale. La squadra di Low torna a casa amareggiata ma consapevole di avere ottime basi su cui lavorare.
RETI: 73' Puyol
GERMANIA: 1-Manuel Neuer; 16-Philipp Lahm, 3-Arne Friedrich, 17-Per Mertesacker, 20-Jerome Boateng (52' Jansen), 15-Piotr Trochowski (62' Kroos), 6-Sami Khedira (80' Gomes), 7-Bastian Schweinsteiger, 10-Lukas Podolski, 8-Mesut Ozil, 11-Miroslav Klose. Ct.: Loew.
SPAGNA: 1-Iker Casillas; 15-Sergio Ramos, 3-Gerard Pique, 5-Carles Puyol, 11-Joan Capdevila; 14-Xabi Alonso (93' Marchena), 8-Xavi, 6-Andres Iniesta, 16-Sergio Busquets; 18-Pedro (85' Silva), 7-David Villa (81' Torres). Ct.: Del Bosque.
ARBITRO: Viktor Kassai (Ungheria)
Autore: Gaetano Nacci
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