Giuseppe Alberga, estremo difensore prodotto delle giovanili dei galletti, in prima squadra dal 1984 al 1997, salvo un paio di parentesi ad Altamura e Trani, ha collezionato in quel lasso di tempo 45 presenze tra i pali del Bari, 30 delle quali in massima serie, centrando con questa maglia traguardi importanti. Appesi gli scarpini al chiodo, ha vestito questi colori anche da preparatore dei portieri, per 7 anni, tra il 2002 ed il 2012.

Il cinquantaquattrenne, che in questo campionato è stato assistente tecnico del Bitonto fino all’esonero di mister Ragno, in esclusiva alla nostra redazione ha raccontato alcuni aneddoti dei suoi anni biancorossi, soffermandosi anche sulla personalità dell'attuale coach, suo ex compagno: “Carrera è sempre stato un leader, sin da quando comandava la nostra difesa. Ha fatto una grande carriera, da calciatore, ed ha già vinto, da tecnico. Credo che possa portare serenità nell’ambiente, ora deve solo recuperare gli infortunati. Perché, al momento, questa squadra non ha ricambi all’altezza dei titolari. Qui, nel capoluogo pugliese, si deve solo vincere. Già la B sta stretta a questa piazza, figuriamoci la Lega Pro. In questa categoria si vince con la continuità di risultati. Lo stesso Catania, avversario domenica scorsa, ha una rosa di livello equivalente a quella biancorossa. Ai playoff non sarà semplice."

Sul suo passato a queste latitudini, Alberga ha dichiarato: “Il calcio in quegli anni era diverso, rispetto ad oggi. Il livello si è molto abbassato. All’epoca, bastava spendere per vincere. Oggi, la differenza tra B e C è quasi nulla. Guarda il Cittadella, che spende poco ed è sempre in zona playoff, in B. Giocatori considerati adatti alla cadetteria, negli anni ’80 e ’90, erano Maiellaro, Terracenere, Loseto. Professionisti di assoluto spessore che oggi giocherebbero in una big nel massimo campionato, prendendo 3-4 milioni di euro di stipendio. In quelle annate, capitò di veder retrocedere tra i cadetti una Fiorentina che vantava in organico calciatori come Effenberg, Batistuta, Laudrup e Baiano.”

La stagione con più apparizioni sul terreno di gioco con la casacca barese, per Alberga, fu proprio quella della disgraziata retrocessione dalla A, con in rosa giocatori del calibro di Platt, Jarni e Boban: “Fui il quarto portiere della massima serie, per rendimento. Non riuscimmo a salvarci perché non sostituimmo a dovere l’infortunato Joao Paolo. Probabilmente, si pensava che sarebbe riuscito a recuperare prima. E ci mancò la prima punta, l’uomo in grado di fare gol. In più, anche il giovane Boban contrasse l’epatite, per aver mangiato del pesce crudo. Rispetto ad allora, mi dispiace che adesso l’Italia non abbia la stessa importanza di prima, a livello calcistico. Una volta, avevamo il calcio migliore del mondo, e gli stranieri più forti facevano a gara per venire qui. Oggi, è cambiata la situazione economica della nazione, e siamo in difficoltà anche nel mondo del pallone.”

Sezione: Amarcord / Data: Mar 23 febbraio 2021 alle 15:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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