Rivali in campo, non sugli spalti, dove ha fatto da cornice uno straordinario gemellaggio, Reggina e Bari si sono sfidate per il primato. Una partita bloccata - non poteva essere diversamente - più tattica che spettacolare. L’1-1 finale lo testimonia. 

Prevedibile l’atteggiamento in campo data l’importanza della posta in palio. Nessuna delle due squadre ha dominato l’altra, ma la partita ha comunque lasciato in dote ottime indicazioni. La Reggina è parsa cinica, il Bari più astuto e con più qualità tecnica. Il tempo dirà se - come è sembrato - i biancorossi saranno anche più forti. La Reggina attraversa un momento poco brillante, ma per sua buona sorte, quando non segna Corazza - da un po’ con le polveri bagnate - ci pensa Denis. Un attaccante straordinario per carisma, esperienza e senso del gol.

Il Bari ha avuto le sue occasioni, molte le ha sciupate, ma ha sfruttato la destrezza di Perrotta in mischia. Bravo il difensore a farsi perdonare. Da una sua marcatura non perfetta Denis aveva trovato il vantaggio. Il Bari è parso vittima della frenesia, che è risaputo, si assurge a cattiva consigliera. Il mercato ha arricchito una rosa che Vivarini ha contribuito - con estrema saggezza - ad amalgamare, e che avrà l'occasione per conquistare il primo posto in classifica. Sei punti di distacco dalla Reggina non sono tanti. Gli uomini di Toscano mantengono ancora un vantaggio importante, ma dovranno anche avere l'abilità di correre come la più rapida delle lepri. 

Dorma pure sonni tranquilli il Bari perché l'era dei tre punti ha dimostrato che nessun campionato è mai chiuso. Vivarini dovrà essere bravo - come è stato fino ad oggi - ad alimentare le certezze del suo gruppo. Sono tante e difficilmente saranno scalfite.

Sezione: Copertina / Data: Dom 26 gennaio 2020 alle 17:05
Autore: Raffaele Garinella
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