Il calcio vive di episodi. Senza l’espulsione di Raffaele Bianco - subentrato all'infortunato Di Gennaro - ed il calcio di rigore sbagliato da Antenucci, si parlerebbe, probabilmente, di un’altra partita. Ma non sarebbe calcio che, come sappiamo, non è scienza esatta. L'1-1 contro gli azzurrostellati lascia parecchio amaro in bocca. Un boccone pesante da deglutire. Un passo falso, una buccia di banana - così avevamo definito in precedenza la sfida contro la Paganese - sulla quale i Galletti sono scivolati. Servirà a riflettere, a comprendere che in un girone qualitativamente non eccellente, bisogna necessariamente diventare meno leziosi e più pratici. È chiaro, non sempre la fortuna volterà le spalle a Di Cesare e compagni. 

Qualche volta sorriderà pure, proprio come capitato a Potenza contro il Picerno. Quello che mai dovrà mancare a questa squadra è la cattiveria agonistica e la capacità di leggere le partite. Qualche lettura emotiva e poco razionale ha fatto evaporare due punti. Il Bari si è cullato troppo sugli allori ed ha peccato di poca umiltà. Altra dote necessaria per poter quantomeno pensare di conquistare un campionato. Intendiamoci, contro questa Paganese tutt’altro che irresistibile, sarebbe bastato un Bari più razionale. Anche con l’uomo in meno non ci sarebbe stata storia. Invece è arrivato il gol di Firenze nell’attimo in cui nessuno se l’aspettava. Niente drammi, solo alcune riflessioni che sono doveroso. Che aiuteranno certamente i bravi Galletti a ritrovare le certezze già evidenziate in altre partite.

Carpe diem, caro Bari, o saranno dolori. Il calcio funziona così

Sezione: Copertina / Data: Lun 27 settembre 2021 alle 07:15
Autore: Raffaele Garinella
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