"Processo al Galletto" è una rubrica in cui non si ricercano colpevoli ma si analizzano, con obiettività, le cose che hanno funzionato e quelle che hanno funzionato meno. Questioni tattiche, atteggiamento in campo e tanto altro ancora: ecco le sentenze post Reggiana-Bari.

Dipalo: La Reggiana ha dimostrato di essere più squadra, più preparata, più concentrata, più agguerrita, più tutto rispetto ad un Bari insufficiente, incapace di far valere la propria esperienza e il maggior tasso tecnico. Male la gestione della palla, male la gestione della gara da parte di una squadra da cui era lecito aspettarsi di più, soprattutto in queste finali playoff.  Niente serie B, dunque, almeno per ora. Tornando all'incontro, il Bari recrimina per un gol annullato. C'è invece chi, osservando con occhio più scrupoloso, recrimina da mesi, facendo notare che gioco e interpreti non sono mai stati del tutto consoni alla categoria, agli avversari, spesso superati a fatica ma molto spesso sofferti, subiti. Come successo contro la Reggiana. I ragazzi di mister Vivarini - che avrà molto sui cui riflettere - ci hanno provato e di certo ci riproveranno, con l'augurio sincero che si impari da quei pochi (ma decisivi) errori commessi l'estate e l'inverno scorsi, quando sono stati acquistati tanti giocatori dal curriculum pronunciato ma pochi guerrieri, indispensabili soprattutto a questi livelli.

Garinella: La Reggiana ha ben interpretato la gara. Ha meritato la promozione, ai punti credo abbia fatto qualcosa in più del Bari. Pesa, naturalmente, il gol di Antenucci, annullato ingiustamente, ma come ho sempre detto, gli arbitri sono esseri umani e possono sbagliare. Dispiace tantissimo e, pur comprendendo la delusione del momento, sono convinto che si debba andare avanti con Vivarini in panchina. Il mister, a conti fatti, ha compiuto un buon percorso, e merita la riconferma. Sul mercato, invece, bisognerà intervenire, perché qualche calciatore non ha dimostrato di essere del tutto congeniale al progetto Bari. Sia in estate, sia durante il mercato di riparazione, sono stati commessi errori in fase di costruzione della squadra. Serviranno calciatori differenti, magari meno tecnici, ma un po’ più “cattivi”, nel senso agonistico del termine. La Lega Pro è un campionato complesso e, talvolta, non bastano calciatori di categorie superiori per trionfare in campionato. La Reggiana, sapientemente costruita da Doriano Tosi, un direttore sportivo con esperienza pluriennale, lo ha dimostrato. Sul piano dei singoli - al di là del collettivo granata che è stato impeccabile - Kargbo mi ha parecchio impressionato. Somiglia molto a Oba Martins ma, forse, è ancor più tecnico. Il Crotone si è assicurato un calciatore di prospettiva. Tornando al Bari, l'anno di esperienza maturato in Lega Pro, sarà fondamentale per il percorso di crescita. Vivarini ha fatto molto bene, ma la squadra non era propriamente congeniale al suo calcio. Il mister durante la conferenza stampa pre-partita ha citato l'esempio di Empoli, ed ha fatto bene. Con qualche interprete differente, magari in fase offensiva e a centrocampo, il Bari avrebbe potuto essere dov'è la Reggiana. Non lo sapremo mai, ma l'esperienza insegna, e il Bari da questa sconfitta trarrà anche dei vantaggi. 
 

Giangaspero: La Reggiana ha meritato sul piano del gioco. Pronti-via gli emiliani hanno messo in chiaro la propria identità spavalda. Il Bari è uscito alla distanza e solo dopo il gol di Kargbo. La reazione è stata discreta, ma è arrivata troppo tardi. I biancorossi pagano un'incessante ricerca dell'episodio individuale, incapaci di ragionare per azioni realmente collettive e dominio del campo. Il Bari quest'anno non è mai stato convincente sul piano del gioco, eppure ci hanno raccontato di una formazione estremamente dotata, evidentemente mal assortita per l'ultimo step, l'ultimo strappo, che sia in termini di stagione regolare (dove la Reggina, e non il Bari, ha vinto il campionato), sia nei playoff in cui in tutte le gare il Bari ha sempre dato la sensazione di soffrire l'avversario su concetti come velocità, intensità, ritmo. Il gol annullato ad Antenucci? Peccato, il bomber ex Spal avrebbe meritato il gol per la stagione straordinaria che ha condotto. Purtroppo, un regolamento sbagliato sembra dar adito a interpretazioni pure quando nulla è chiaramente voluto. Antenucci col braccio attaccato al corpo, becca su di sé una deviazione altrui e si infila in area: solo caparbietà? Macché. Scopriamo che Antenucci avrebbe evidentemente dovuto tranciarsi l'arto e, per giunta, farlo in una frazione di secondo. Vivarini invoca equilibrio nelle polemiche e ha ragione. Senza alcunché di concreto, gli avversari si sono "divertiti" nel corso della stagione a scherzare sul tema arbitrale. Ecco, puntualmente è arrivata la frittata. Non resta che sperare che il Bari, il prossimo anno, si metta nelle condizioni di non dover recriminare sull'episodio come una qualsiasi provinciale, bensì chiudendo la pratica promozione senza ripetere i clamorosi errori di questa stagione. Non sono d'accordo che il Bari avrà bisogno solo di qualche ritocco: questa è una squadra che è stata probabilmente sopravvalutata da tanti. Non da me, che ho sempre ritenuto la rosa lunga solo per somma numerica e non per qualità. Non è questo il momento per entrare nel dettaglio di cosa tecnicamente manca a questo Bari, ma il lavoro - a mio modo di vedere - non sarà di poco conto. 

Sezione: Copertina / Data: Gio 23 luglio 2020 alle 10:00
Autore: Raffaele Garinella
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