Dopo un inizio complicato, il Bari di Pasquale Marino sembra aver finalmente svoltato. Nelle prime tre partite sotto la nuova conduzione tecnica, i biancorossi hanno raccolto 7 punti, frutto di un pareggio e due vittorie. Del momento dei galletti e delle ambizioni che una piazza come Bari può e deve avere abbiamo parlato con il noto telecronista di Sky Maurizio Compagnoni. Di seguito le sue dichiarazioni in esclusiva per TuttoBari.com.
Quella di Maurizio Compagnoni è una delle voci maggiormente riconoscibili nel panorama dei telecronisti italiani. Ma in pochi sanno che in lui scorre sangue pugliese: “Sì è vero, il mio nonno materno era di Molfetta e ho dei parenti lì, purtroppo però non ci sono mai stato”.
A Maurizio abbiamo chiesto come mai una piazza come quella di Bari, innamorata della propria squadra e capace di portare allo stadio 60.000 persone, non riesce ad affermarsi ad alti livelli nel calcio italiano. Questo il suo parere: “Purtroppo nel recente passato c’è stato un problema: le proprietà non erano forti economicamente. Puoi anche avere lo stadio strapieno, ma se la società è debole è difficilissimo salire in Serie A. Ora con De Laurentiis la situazione è cambiata in meglio. Si può discutere se De Laurentiis faccia investimenti sufficienti o meno, ma di sicuro ora c’è una società solida”.
Sulla multiproprietà e sulla possibilità che i De Laurentiis mantengano il Bari a discapito del Napoli: “Perché De Laurentiis ceda il Napoli deve arrivare un’offerta indecente da centinaia di milioni. Il Napoli produce utili importanti, De Laurentiis non se ne libera a meno che l’offerta sia davvero irrinunciabile”.
Sulle potenzialità della piazza di Bari: “Una piazza che fa 60 mila spettatori nella finale play-off, 53 mila nella semifinale, con uno stadio molto bello e con un entusiasmo pazzesco ha grandi potenzialità. Più che paragonarla al Napoli, si potrebbe immaginare un cammino come quello dell’Atalanta. Se domani – per pura ipotesi – De Laurentiis vende il Napoli e gestisce solo il Bari, per me lo potrebbe portare in Europa”.
Passando all’attualità, questo è il giudizio di Compagnoni sull’avvicendamento in panchina tra Mignani e Marino: “Credo che con Marino il Bari abbia preso un allenatore molto bravo per la categoria, esperto ma ancora in grado di dare molto. Però, l’esonero di Mignani mi ha molto sorpreso. Io non avrei esonerato un allenatore che, in due anni, ha portato il Bari dalla Serie C a due minuti dalla Serie A. Però una volta deciso l’esonero – scelta che, ripeto, io non condivido – penso che quella di Marino sia stata una buona chiamata”.
Sul momento del Bari: “Sono andati via giocatori importanti. Caprile, Cheddira, Folorunsho e Bendetti non sono facili da sostituire. Mi aspettavo qualcosa in più in questo inizio di campionato, ma sono andati via quattro pezzi da novanta”.
A tal proposito c’è chi ha espresso delle forti perplessità sul mercato condotto questa estate, che ha portato a un clima di contestazione, un po’ arginato dalle ultime vittorie. Questo il parere di Compagnoni: “Va detto che i giocatori che sono arrivati sono importanti: Nasti ha grandi potenzialità, Sibilli sta facendo dei gol uno più bello dell’altro, Brenno mi sembra un buon portiere. Il rapporto tra la piazza e la proprietà non è idilliaco. Per migliorare il rapporto, al di là di qualche dichiarazione in più, credo che solo i risultati possano aiutare”.
In generale, sul campionato di Serie B e sulle potenzialità del Bari, il telecronista di Sky ha le idee molto chiare: “Intanto sarei stupido se il Bari non centrasse i play-off. Per me può mirare ai posti dal terzo al sesto. A meno che non esploda Nasti, mettendosi a fare un gol a partita, non credo che sia attrezzato per la promozione diretta. Ci sono squadre decisamente più forti, una su tutte il Parma. A me piace moltissimo anche il Venezia, che ha Pohjanpalo davanti e un centrocampo forte. Un gradino sotto ci metto il Palermo che ha una squadra forte. Credo che le due promozioni dirette usciranno da queste tre squadre. Ma il Bari lo vedo bene in ottica play-off”.
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