L'ottima partenza al di là di ogni aspettativa ha galvanizzato il Bari, il lungo digiuno di vittorie non ha allontanato i biancorossi dal treno di vetta ma è evidente che sia necessario ora un cambio di passo per tornare a correre. Tra realistiche aspettative e il sogno della Serie A, i galletti vogliono definire la propria dimensione. A tal riguardo, intervistato dalla nostra redazione, Gionatha Spinesi ha espresso le proprie considerazioni in merito.

Per l'ex attaccante biancorosso non vi sono gravi campanelli d'allarme: "Non vedo alcuna crisi. Il Bari ha intrapreso questo campionato con grande entusiasmo, in virtù della grande squadra e della grande società su cui può contare. Sulla carta, nonostante siano neopromossi, è giusto considerare i biancorossi tra le candidate alla promozione. Hanno fatto benissimo le prime giornate, poi ovviamente c’è dello scotto da pagare. Il livello dei tecnici italiani è altissimo, in tal senso il Bari è stato certamente studiato. Talvolta si pensa più a non far giocare l’avversario piuttosto che a far giocare la propria formazione, il Bari sotto questo punto di vista si distingue e difatti si esalta contro le squadre che lo sfidano a viso aperto".

Il Bari, secondo Spinesi, deve imparare a cautelarsi dalle insidie della cadetteria: "Quando in una squadra va tutto bene i singoli tendono ad esaltarsi, ciò è accaduto nel corso delle prime partite. Poi c’è da riconoscere che anche le altre squadre sono cresciute e non c’è da meravigliarsi se le avversarie ci tengono a fare bene contro il Bari. I galletti - così come il Genoa ad esempio - devono essere bravi a calarsi nella mentalità della Serie B, la quale è molto differente sia da quella della C che da quella della A. In cadetteria la sola qualità non basta, bisogna abbinarvi il sacrificio".

Il rendimento in trasferta del Bari è il migliore della Serie B, quello in casa è stato finora piuttosto deludente. Spinesi afferma che un pubblico assai caloroso può talvolta essere un'arma a doppio taglio: "A Bari ho giocato sei anni e posso garantire che quando le cose vanno bene il pubblico vale anche due uomini in più grazie ai tifosi. Quando invece c’è qualche difficoltà giocatori con una certa personalità vanno a perdersi perché è una pressione, una tensione, difficile da gestire. In piazze come questa - specialmente al sud Italia - è necessario che la società valuti anche questo aspetto, andando a puntare su giocatori che siano capaci di reggere sotto il punto di vista della tensione".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 03 dicembre 2022 alle 16:15
Autore: Gerardo D’Agostino
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