E' davvero abbastanza particolare e singolare la parabola che nelle ultime settimane ha contraddistinto Theophilus Awua. Il centrocampista nigeriano è passato da titolare inamovibile a desaparecido: le quattro presenze consecutive sono state seguite dai soli tre minuti raccimolati nelle successive tre uscite. Quasi un paradosso per il classe '98 che non aveva mai mal figurato. Anzi era risultato decisivo nei due big match contro Catanzaro, andando in rete, e soprattutto nella battaglia di Catania, per distacco tra i migliori in campo. 

Sulle scelte di Vivarini ha sicuramente influito il rientro a pieno regime in reparto degli infortunati e la concorrenza folta e agguerrita. Non a caso, infatti, Awua è tornato in panchina con il recupero di Hamlili, il suo alter ego ma con più ordine, esperienza e disciplina. In questa stagione sono partiti insieme dal primo minuto solo nel ko di Francavilla, dove però in panchina c'era Cornacchini. Due profili troppo simili, al momento, che risultano poco funzionali per il mister, alla ricerca di maggiore qualità e palleggio come dimostrato dalla convivenza del duo Bianco-Schiavone.

Domenica però è in programma una sfida molto particolare contro il Rende, club in cui Awua è letteralmente esploso nello scorso campionato. Arrivato in punta di piedi ha stupito tutti, prendendosi il posto da titolare e trascinando la squadra ai playoff, quasi impensabili ad inizio stagione. Il classe '98 ha mostrato una crescita costante. Partita dopo partita si è messo in luce per le doti atletiche e balistiche, come confermato dalle sei marcature realizzate. Tutto ciò ha attirato Matteo Scala, suo estimatore, che non ci ha pensato due volte a portarlo in biancorosso nell'ultimo giorno di mercato. Ad oggi la scommessa è vinta a metà. A tratti si sono già intraviste le sue qualità ma c'è bisogno di più costanza nelle prestazioni per poter avere maggiore considerazione al cospetto dei compagni, da cui sta cercando di assimilare il meglio.

Nella sua escalation potrebbe anche aver influito un leggero calo fisico, dovuto alle 4 partite da titolare in 15 giorni, ma anche mentale. Awua è ancora molto giovane. In campo appare un grande combattente ma giocare a Bari è molto più estenuante e delicato che farlo altrove. La sua maturazione passa anche da qui. Probabile, dunque, si aspetti un recupero completo per poterlo rimandare in campo. Anche a partita in corso, dove può incidere positivamente con la sua fisicità. Magari già proprio contro il suo Rende.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 novembre 2019 alle 13:00
Autore: Gianmaria De Candia
vedi letture
Print