Non è il momento di farsi prendere dai facili entusiasmi, visto che troppo spesso in stagione il Bari aveva dato segni di vitalità salvo poi ricadere nei soliti limiti. Eppure nella prima prova con Iachini in panchina, seppur contro il fanalino di coda Lecco, gli aspetti positivi sono stati diversi e permettono di guardare al futuro prossimo con un pizzico di ottimismo in più.

Grinta e cattiveria, è un Bari a immagine e somiglianza del tecnico - La prima grande novità apportata da Iachini sta nell'atteggiamento mostrato dai suoi biancorossi. Se alla vigilia Polito aveva parlato di una squadra spenta e con poco mordente, ieri i galletti sono scesi in campo con fame, aggressività e voglia di lottare sulle seconde palle. Uno spirito inculcato dal nuovo allenatore, che per tutta la partita non ha smesso mai di incitare i suoi ragazzi, con una grinta che sulla panchina non si vedeva da tempo.

Ordine in fase difensiva - Fra i tratti distintivi della partita di ieri non ci sono stati solo cattiveria e aggressività. Nonostante la squadra avesse solo tre giorni di lavoro alle spalle, il Bari di Iachini ha mostrato un certo ordine tattico in fase di non possesso. La formazione biancorossa ha cercato di ridurre al minimo la distanza fra i reparti, rimanendo compatta per recuperare in maniera più efficace la sfera e impostare meglio la fase di costruzione. Soprattutto Sibilli ha svolto un ruolo importante nello schermare le linee di passaggio avversarie, mentre Maita ed Edjouma hanno disputato una prova di grande sacrificio nell'attaccare gli esterni e recuperare palla.

Il modulo e non solo - Un'altra novità riguarda il modo in cui la squadra è scesa in campo. Sebbene Iachini abbia scelto di confermare la difesa a quattro, ha apportato qualche modifica nel reparto avanzato. Lo schieramento era infatti più simile a un 4-3-1-2, con Sibilli che ha agito alle spalle di Puscas e Menez. Nello sviluppare la manovra, i biancorossi hanno provato molto a sfruttare sia gli spazi laterali che l'attacco alla profondità, con i centrocampisti che hanno cercato di lanciare spesso gli attaccanti con palloni alle spalle della difesa.

L'ingresso in campo - Nella partita di un allenatore mai domo, che per tutta la gara ha mostrato entusiasmo, grinta e aggressività, c'è un episodio che è risaltato particolarmente agli occhi. Ad un certo punto, durante una pausa di gioco, il tecnico è entrato in campo per incitare e dare indicazioni ai suoi. Sono serviti molteplici richiami per frenare l'esuberanza dell'allenatore, che solo dopo diverse segnalazioni è tornato al suo posto.

Gli scatti nel finale e il sorriso ritrovato - Fra le immagini più belle ci sono anche quelle della festa finale, con il gruppo tornato finalmente sorridente e stretto intorno al suo allenatore. Proprio quest'ultimo, in un pomeriggio segnato da cori ripetuti contro la società, è stato in grado di prendersi comunque apprezzamenti dall'intero stadio. Iachini, al triplice fischio, è andato infatti personalmente a salutare la Curva Nord, quasi a chiedere ancora una volta sostegno per i suoi. Dopo un pomeriggio di contestazioni, anche il settore più caldo della tifoseria ha fatto esplodere un grosso applauso. Insomma, buona la prima.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 febbraio 2024 alle 21:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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