Nessuna svolta, almeno per il momento. Anche se, la sensazione, è che non si potrà davvero andare oltre i prossimi giorni, comunque entro la fine di questa settimana. Il Bari e Bari restano in sospeso. Manca l'ufficialità sulla prosecuzione del rapporto con Vivarini, manca l'individuazione del gestore di risorse che, sul mercato, dovrà declinare le ambizioni del club (Scala? Oppure il Bari cambierà anche a livello dirigenziale?).

E' una scelta fondamentale, quest'ultima, perché sarebbe pressoché scontato che, in caso di ribaltone anche dietro la scrivania, scelte a cascata potrebbe muoversi di conseguenza, nuovo allenatore incluso.

Ecco perché l'attesa assume contorni sempre più urgenti fra tifosi e appassionati, curiosi evidentemente di conoscere le linee guida del nuovo Bari.

Il prossimo sarà un campionato special. Dal Palermo al Catania, passando per Catanzaro, Trapani e altre realtà dal passato più o meno importante (il Pescara, ieri vittorioso nell'andata dei playout di B, potrebbe sfilarsi), saranno tutti avversari di primo piano nella corsa a quell'unica posizione (la prima) che può contare in sede di sicurezza stagionale. I playoff, e l'ultimo campionato lo hanno dimostrato, riservano sorprese: ricapitarci per il secondo anno consecutivo non sarebbe il massimo. L'obiettivo, dunque, non potrà che essere aggirarne i pericoli, provando a costruire questa volta un'annata di protagonismo puro, dall'inizio alla fine.

Tornando ai tempi del rinnovamento, curioso sia passato praticamente un mese dalla finale playoff persa contro la Reggiana. Un tempo che sarebbe potuto bastare per rilanciare il guanto di sfida e che, in altre epoche ed estati, sarebbe coinciso pure con qualche nuovo acquisto. Una pausa bizzarra. La Juve, che ha finito dopo la stagione, ci ha messo meno di 24 ore, per licenziare il vecchio, ed abbracciare il nuovo.

A proposito, nel ballo dei parallelismi, potrebbe crescere la posizione di Doudou, apprezzato tecnico delle giovanili biancorosse, nell'ultimo anno in Under 15. Il Pirlo del Bari potrebbe anche essere lui: magari con una squadra appena più adulta, sempre nella cantera, per l'anno prossimo, poi chissà. Una provocazione, frutto del momento di pensieri e stasi. Certo è che l'ex difensore senegalese, rimasto legatissimo alla città nonostante le esperienze seguite al biancorosso, vien considerato oggi una risorsa su cui puntare. Una bella storia che promette evoluzione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 11 agosto 2020 alle 13:00
Autore: Davide Giangaspero
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