Gaetano Castrovilli è senza dubbio, a livello tecnico, il profilo più di spessore di tutta la rosa del Bari. Eppure, dal suo motore purtroppo non si è ancora sentito il rombo. Arrivato come il miglior acquisto - e uno dei pochi a titolo definitivo - nel clamore e affetto dei tifosi per un ritorno romantico, portava con sé chiaramente delle grandi aspettative, nonostante una forma fisica da recuperare e solidificare dopo le fragilità degli infortuni. 

Castrovilli è entrato poco a poco, in sordina, nei meccanismi di Fabio Caserta e ne è poi diventato imprescindibile sino ad oggi con a nuova guida tecnica di Vincenzo Vivarini. Oltre ai numeri, che registrano un solo goal e 0 assist in 15 presenze e 917' minuti disputati, è l'apporto delle giocate e l'atteggiamento che scarseggiano rispetto alle grandi caratteristiche e potenzialità del talento di Minervino. Parte può essere imputabile a ruoli del centrocampo sempre diversi che ha assunto in diversi periodi, ma l'assenza di incisività rimane.

Sia chiaro, da vedere palla al piede Castrovilli è sempre un piacere. Conduzione, sensibilità e dribbling si possono scorgere ad ogni uscita. Manca però il ruggito, la voglia di spaccare e di fare davvero la differenza: cambi di gioco, recuperi palla importanti, passaggi illuminanti e - perché no - anche tiri dalla distanza. Tutte qualità che il giocatore ha senza alcun dubbio nelle corde, ma che onestamente e oggettivamente hanno scarseggiato in questa metà di stagione.

C'è poi l'aspetto caratteriale: Castrovilli ha ormai esperienza da vendere. Ha vissuto la spedizione azzurra vincente e indimenticabile degli Europei nel 2021 e collezionato 132 presenze in Serie A, molte delle quali da protagonista. Da un profilo del genere ci si può lecitamente aspettare un leader per un Bari così in difficoltà in Serie B. Castrovilli ha l'obbligo morale di farsi sentire nello spogliatoio e di far valere l'esperienza in campo, con compagni e avversari. Questo, visto da fuori, manca totalmente.

Critiche più o meno feroci (su quelle personali e vergognse non ci esprimiamo, non essendo degne di essere prese in considerazione) sono così arrivate anche per l'elemento più qualitativo di un Bari che ha bisogno come l'ossigeno di calciatori che possano risollevare la squadra, almeno tecnicamente in campo. E invece troppo spesso si nota un po' di sufficienza, di superficialità. Errori che il centrocampista offensivo, se vuole portare almeno alla salvezza questa squadra, non può più permerettersi il lusso di commettere.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 31 dicembre 2025 alle 20:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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