Martedì segnerà il confine tra la gioia e la delusione, tra il successo e un insuccesso che avrebbe una connotazione disperata. E parlare di disperazione, circoscrivendola all’ambito sportivo, non è esagerato: questa volta Bari ci crede. Dal pessimista incallito all’ottimista ostinato, tutti, ma proprio tutti ci hanno creduto.

Montemurro presidente. Chi non l’ha immaginato? Nessuno neghi l’evidenza e che nessuno se ne vergogni, perché mai come questa volta, nel bene o nel male, si sarà stati vicini ad un cambio ai vertici del Bari calcio. Un cambio che sa quasi di rivoluzionario, 36 anni di Presidenza sono davvero tanti. L'eventuale disperazione è conseguenza di questa fiducia: evidentemente oggi è necessario passare la mano, i Matarrese non hanno più interesse e Montemurro è il tifoso che tenta l’impresa. Un binomio perfetto.  Ma gli infiniti intoppi, gli infiniti rinvii a botte di 48 ore hanno spostato questa trattativa ai margini del grottesco, quasi che Charles Dickens abbia voluto calcare la mano in maniera improvida.

E sarà di altre 48 ore l’attesa necessaria affinchè il confine sia marcato. Questa volta sono i Matarrese stessi a dettare i tempi e fino ad ora non l’avevano mai fatto: o martedì mattina si firma o gli anni di presidenza da 36 diventeranno 37. A Paolo Montemurro, quel tifoso determinato ma dal pugno fragile, è stato dato di tempo fino a lunedì alle 13, per realizzare il preliminare indicante la valutazione del Bari e le garanzie da prestare sulla somma eccedente i 2 milioni di euro di anticipo. Martedì, dunque, il giorno delle firme o dei saluti: questa volta il pubblico non accetterà scuse, lo spettacolo non può essere solo un sogno di una notte di mezza estate.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 13 luglio 2013 alle 20:05
Autore: Gianluca Lippolis / Twitter: @GianlucaLippoli
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