Il Bari stasera al “Renzo Barbera” affronta una gara già cruciale. Dopo un avvio complicato, segnato dal pesante stop di Modena, dalla beffa con il Venezia e dal pari col Monza, i biancorossi si trovano davanti a un test che vale più dei punti in palio: dimostrare di avere la solidità necessaria per reggere il lungo cammino della Serie B.

L’avversario, però, è di quelli che non concedono tregua. Il Palermo di Pippo Inzaghi si presenta come un gruppo quadrato e determinato, costruito per restare stabilmente nelle zone nobili della classifica. La mano del tecnico piacentino è chiara: squadra feroce, mentalmente “operaia”, che gioca con intensità e aggressività fino all’ultimo minuto. L’impianto di riferimento è il 3-4-2-1, un sistema che garantisce compattezza difensiva e ripartenze rapide. I numeri parlano chiaro: appena un gol incassato nelle prime tre giornate e due clean sheet consecutivi, con Joronen che ha già blindato la porta in tre delle prime quattro gare stagionali (includendo la Coppa Italia).

Davanti, il pericolo pubblico numero uno è Pohjanpalo, partito a razzo con tre reti in altrettante partite, compresa la doppietta decisiva a Bolzano contro il Südtirol. Il finlandese ha già toccato quota 12 gol in rosanero, mostrando la consueta varietà di soluzioni: colpi di testa, sinistro preciso, senso della porta. Numeri da capocannoniere annunciato. A innescarlo c’è la qualità di Palumbo, uomo-assist per eccellenza con 26 passaggi vincenti in carriera in B e già protagonista anche in rosanero.

Per il Bari l’imperativo è non lasciare spazio alle fiammate palermitane. Sei le reti subite nelle prime tre giornate, troppe per una squadra che vuole stare in alto. Servirà massima attenzione sulle seconde palle e nella gestione delle ripartenze, il terreno preferito dagli uomini di Inzaghi. Caserta dovrebbe confermare il suo 4-3-3 di riferimento, pronto a trasformarsi in 4-2-3-1 nei momenti offensivi. Cerofolini in porta è ormai certezza, mentre Nikolaou e Vicari guidano il reparto difensivo. Sulle corsie Dorval e Dickmann avranno un compito chiave: limitare le avanzate rosanero senza rinunciare alla spinta. In mezzo al campo Pagano e Braunöder portano dinamismo e idee, ma contro un Palermo fisico serviranno anche grinta e centimetri. In avanti, le opzioni non mancano: Moncini e Gytkjær possono alternarsi o convivere, mentre sugli esterni la vera partita si gioca nelle scelte di Caserta.

Ed è proprio qui che si apre il rebus. La settimana non è stata semplice per Sibilli, finito al centro di un’inchiesta sulle scommesse sportive. La situazione è ancora tutta da chiarire, ma la distrazione è inevitabile e il fantasista biancorosso deve ritrovare serenità e brillantezza. Caserta valuta quindi alternative concrete: Rao, intraprendente e in crescita, potrebbe avere la sua occasione dall’inizio; Antonucci resta una carta di qualità tra le linee, anche se non ancora incisivo; Partipilo porta imprevedibilità e colpi da giocatore di categoria superiore; e infine Pereiro, rimasto a Bari nonostante le voci estive, potrebbe rappresentare la variabile inattesa con la sua classe cristallina.

Più che lo schema, però, sarà la testa a fare la differenza. Il Bari arriva a Palermo con la necessità di invertire un trend pericoloso e dare un segnale forte di solidità. Il “Barbera”, spinto da un pubblico caldo e ambizioso, non regala nulla: i biancorossi dovranno affrontarlo con coraggio, concentrazione e fame. Tornare in Puglia con un risultato positivo significherebbe non solo ossigeno per la classifica, ma anche la conferma che il progetto biancorosso può camminare a testa alta. Una notte di battaglia, un test di maturità: a Palermo si misura la vera anima del Bari.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 19 settembre 2025 alle 15:00
Autore: Martina Michea
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