La prima stagione italiana di Aurelien Scheidler è stata fin qui a corrente alternata. L'alto attaccante francese, giunto in estate dal Digione l'ultimo minuto dell'ultimo giorno di mercato, ha rappresentato il più alto esborso dell'era De Laurentiis a Bari e della gestione Polito, con gli 1,6 milioni versati nelle casse della società transalpina (seppur lo stipendio che percepisce non sia tra i più elevati in circolazione, anzi). Un investimento più e più volte difeso dal direttore sportivo biancorosso, in ultima istanza in occasione della conferenza stampa convocata per la giornata di ieri.

Nell'oretta di colloquio con i giornalisti, Polito ha fatto da scudo alle analisi - a suo dire - non troppo generose piovute addosso all'attaccante. L'opinione pubblica, viste fin qui le sue prestazioni, si è spaccata in due tronconi: chi ha già bollato Scheidler come un modesto attaccante che non vale la cifra investita, chi invece ha intravisto nel francese un calciatore in grado di poter trascinare la squadra e, soprattutto, gonfiare la rete avversaria a suon di gol. Va da sé che Polito sposi la seconda corrente di pensiero, tanto da aver suggerito al giocatore di metterci più cazzimma per trovare la via della rete, dopo averne lodato le movenze.

Dello stesso avviso era stato Mignani, che, più volte punzecchiato sull'argomento, aveva sempre chiesto tempo, auspicando che Scheidler col passare delle settimane potesse incattivirsi. Un processo d'ambientamento lungo e tortuoso, differente da atleta ad atleta, che passa da periodi come quelli che l'ex Digione sta vivendo, dove seppur viene riversato tanto impegno, il gol manca. Carezze che però possono solo che far bene, in attesa che il classe 1998 possa sbloccarsi (dopo il gol già segnato contro il Brescia). Il tecnico, ben consapevole del momento della punta, dovrà tessere un'idea di gioco che gli permetta di esprimere al meglio le proprie caratteristiche, che non sono quelle di Cheddira, abile a campo aperto e se servito con lanci lunghi.

Il salto di qualità passa da queste settimane, con il Bari che deve giocoforza rinunciare al marocchino e vive un momento di sterilità offensiva, come anche ammesso da Polito. Occorre quindi pazientare ulteriormente. Allo stesso tempo, anche il Bari non ha tanto tempo a disposizione. Dicembre sarà un mese verità.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 01 dicembre 2022 alle 23:00
Autore: Claudio Mele
vedi letture
Print