Il calciomercato invernale, spesso sottovalutato o visto come semplice occasione per correggere il tiro, ha regalato al Bari diversi grandi colpi nel corso degli anni. Giocatori arrivati in silenzio, anche con poche aspettative, che però si sono imposti con personalità, carisma e qualità, diventando ben più di semplici rinforzi: veri e propri leader. L’ultimo in ordine di tempo è Giulio Maggiore, ma prima di lui il San Nicola ha già applaudito altri protagonisti che, giunti a stagione in corso, hanno lasciato il segno.
Maggiore, arrivato a febbraio 2025 in prestito dalla Salernitana, nel bel mezzo di un momento tutt’altro che semplice per il Bari, si è preso la scena con tanta naturalezza. In un gruppo che cercava equilibrio e punti di riferimento, lui si è calato subito nel ruolo di uomo in più, conquistando la fiducia di mister Longo e dei compagni a suon di prestazioni, personalità e, dettaglio non da poco, gol pesanti. Nove le presenze finora, sette delle quali da titolare: un dato che racconta meglio di qualsiasi parola quanto Longo punti su di lui. E Maggiore ha risposto presente, senza bisogno di troppi giri di parole. Tre reti in poco più di un mese e mezzo: una al Mantova, una alla Sampdoria e, soprattutto, l’ultima importante per mettere la firma sulla vittoria contro il Palermo. Guida con qualità e con ordine tattico che mancava al centrocampo biancorosso. Un colpo azzeccato, forse uno dei più brillanti del mercato di gennaio, che ha ridato struttura e fiducia a una squadra che ora guarda avanti con una certezza in più in mezzo al campo.
Non è la prima volta che un innesto arrivato in pieno inverno riesce a cambiare volto al Bari. Anzi, c’è un precedente che i tifosi biancorossi ricordano con un sorriso largo: 2 febbraio 2009, giorno dell’arrivo di Stefano Guberti. In una squadra già ben oliata e lanciata verso il successo, serviva un pizzico di fantasia in più. Guberti conquistò subito tutti con corsa, tecnica e quella voglia di spaccare le partite. Esterno offensivo capace di accendersi in un attimo, fu uno dei protagonisti assoluti nella seconda parte della stagione. I suoi gol pesanti (furono 9 in 18 partite), uniti a un’intesa perfetta con Barreto e Kutuzov, furono decisivi per blindare la promozione in A a fine stagione.
Ancora flashback di quel calciomercato invernale 2009, quando a scaldare i cuori dei tifosi fu anche Vitali Kutuzov. Era il 20 gennaio quando l’attaccante bielorusso, con un passato tra Pisa, Parma, Sampdoria e persino Milan, sbarcava a Bari con la voglia di rilanciarsi. E ci mise pochissimo a diventare uno dei pilastri di quella squadra. Tecnico, intelligente nei movimenti e sempre lucido sotto porta, Kutuzov si integrò alla perfezione nello scacchiere offensivo di Ventura. Le sue giocate furono spesso determinanti e i cinque gol messi a segno nella seconda parte del campionato contribuirono in maniera decisiva alla promozione in Serie A. Indimenticabile, poi, il suo ritorno nella massima serie proprio con il Bari: il 23 agosto 2009, al Meazza contro l’Inter, fu lui a firmare il gol del pareggio.
Stagione 2022/23: il Bari è in piena corsa per la promozione e sa che servirà qualcosa in più per affrontare i playoff con ambizione. Quel qualcosa arriva a gennaio, con l’ingaggio di Sebastiano Esposito. Talento purissimo, cresciuto nell’Inter, ma reduce da anni complicati tra prestiti e aspettative mai davvero confermate. In biancorosso però trova l’ambiente giusto per rinascere: si mette subito a disposizione della squadra, abbassando la testa e lasciando parlare il campo. In 11 partite colleziona 4 gol e 2 assist, ma soprattutto dimostra personalità e coraggio nei momenti più delicati. È lui uno dei volti simbolo di quella corsa sfrenata verso la Serie A, poi sfumata all’ultimo respiro contro il Cagliari.
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