"Non sono d'accordo sul fatto che le scelte iniziali siano state sbagliate, semplicemente bisognava interpretare un altro tipo di gioco, con molti esterni e un attaccante di peso. Ora è cambiato il modo di pensare il calcio". Queste parole sono un estratto chiave dell'intervento del ds Matteo Scala ai microfoni di RadioBari quest'oggi. E non si può dargli torto. La squadra è stata costruita in estate, ex novo, per il 4-3-3 di Giovanni Cornacchini. Un modulo in cui il trequartista non deve figurare. Un modulo in cui bisogna puntare su una batteria folta e forte di esterni, come dimostrano i cospicui investimenti per D'Ursi, Terrani, Kupisz e le riconferme di Floriano e Neglia. Un modulo in cui Antenucci si doveva alternare con un ariete come Ferrari.

Nel momento in cui le cose non hanno funzionato è stato corretto cambiare guida tecnica. E ora bisogna puntare nel mercato di gennaio a puntellare l'organico con degli innesti mirati. Scala ha ammesso che qualche giocatore si è rivelato un acquisto sbagliato, ma del resto quando compri più di 15 giocatori è impossibile pretendere che tutti si rivelino dei buoni affari. "Vedremo le opportunità, è un mercato difficile, si può lavorare soltanto con i calciatori che non rientrano nei piani delle altre società". E' altrettanto vero. A gennaio i buoni giocatori non si muovono, e, soprattutto, nessuno in Serie C andrebbe a rafforzare il Bari, anche a fronte di un ingente investimento economico.

Scala ha spento il caso Costa, affermando che l'ex Spal è in un momento complicato causa infortunio ma tutta la società, compreso Vivarini, crede fortemente nelle sue abilità. Infine un monito: non si pensi a guardare la Reggina. L'obiettivo del Bari deve essere cercare di vincere ogni partita, e poi più avanti vedere la classifica. Raggiungere il secondo posto e così arrivare ai play-off da una posizione di assoluto vantaggio, non sarebbe affatto da disprezzare. "Vincere al primo colpo è un miracolo". Vincere al primo colpo non è un miracolo, visti i 10 milioni spesi in estate, ma non è neanche fare 2+2. Come in ogni cosa la verità sta nel mezzo. Il dirigente ha abbassato la pressione consapevole che il Bari, sebbene qualche scelta sbagliata è stata fatta, è sulla via giusta per tornare in alto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 29 novembre 2019 alle 20:00
Autore: Claudio Mele
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