Nel proseguo della nostra intervista a Simone Cavalli, ex attaccante biancorosso, abbiamo parlato anche dei suoi ricordi in città e della sua occupazione attuale. Di seguito le sue parole

Sulla multiproprietà ed il rapporto con i tifosi… “È veramente un peccato che i rapporti non siano ottimali, perché per il Bari i tifosi sono il dodicesimo uomo in campo. Il pubblico è sempre stata la forza della squadra, e quando c’è entusiasmo e la gente va allo stadio è un valore aggiunto. È un peccato che i tifosi abbiano sviluppato nel tempo questo malumore, che non siano uniti alla proprietà. Sicuramente avranno le loro ragioni, ma è anche vero che una squadra come il Bari ha sempre bisogno dei suoi tifosi.”

I suoi ricordi a Bari: “Bari mi ha lasciato dentro tantissimi bei ricordi, sia come città che per tutta la gente che ho conosciuto. Un anno e mezzo fantastico, con un allenatore come Conte che non ha bisogno di presentazioni. Personalmente, e non ho dubbi, il ricordo più bello che ho è il gol nel derby a Lecce”.

Sulla sua attuale occupazione: “Da quando ho smesso negli ultimi anni, dopo i dilettanti, mi sono occupato inizialmente dei giovani, con i settori giovanili, e poi dopo con le prime squadre: eccellenza, promozione e prima categoria. Ho fatto un po’ tutte le categorie. È una cosa che mi appassiona tantissimo, mi piace vedere i giovani crescere e imparare.”

E sui giovani “Io penso che a livello giovanile, ma anche e soprattutto nelle prime squadre bisogna avere il coraggio di puntare e valorizzare i giovani. Ultimamente si sta perdendo un po’ questo modo di fare nel nostro campionato, si preferisce puntare su profili di esperienza, tralasciando i più piccoli. Bisogna avere un po’ di pazienza, bisogna aspettarli e soprattutto non mettergli fretta. Anche la gente deve saper aspettare, perché non si possono creare subito dei campioni: i giovani devono sbagliare e lavorare tanto, in tranquillità.”

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 agosto 2025 alle 12:00
Autore: Martina Michea
vedi letture
Print