Nel prosieguo dell'intervista a Vincenzo Tavarilli, ex giocatore del Bari ed ex allenatore delle giovanili biancorosse, ci siamo soffermati sulle possibili mosse della società in ottica mercato e sugli obiettivi stagionali.

Sulla costruzione della squadra e i possibili obiettivi: "L'argomento fondamentale è la società e l'approccio della società al campionato. Se c'è l'intenzione di salire, nonostante la multiproprietà è un conto, altrimenti sarà un qualcosa di già visto. Non conosco il portafoglio del presidente ma molto sta alla bravura del ds. Se si riescono a piazzare colpi intelligenti, funzionali e atleticamente dotati, anche a colpo zero, non è per forza un male. La costruzione della squadra è un punto di partenza, il problema è il punto di arrivo. I De Laurentiis, come tutti quasi i presidenti ormai, sono imprenditori e non li si può biasimare se cercano di arrivare al massimo profitto possibile".

Ancora sulla questione societaria: "Ad oggi non esiste più il presidente tifoso. Non esiste più Matarrese, Rozzi e Anconetani. È divenuto tutto un business e tutto va in quella direzione. Anche se venissero degli americani, degli arabi o dei cinesi a Bari verrebbero per trarne un guadagno non certo per amore della piazza. Quel che è certo è che la matassa andrà sciolta, in un senso o nell'altro".

Sull'addio di Maita:"Maita sappiamo che era un giocatore amato dalla piazza e funzionale al progetto. Purtroppo non sapendo le dinamiche è difficile esprimersi. Se un giocatore è così amato ed ha un contratto ancora in essere qualcosa si è rotto. Dire che cosa, però, è difficile

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 18 luglio 2025 alle 12:30
Autore: Armando Ruggiero
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