L’ex difensore di Bari e Monopoli Massimiliano Tangorra è intervenuto in esclusiva ai microfoni della nostra redazione per commentare gli ultimi avvenimenti in casa biancorossa. Ecco le sue parole: “Il calcio non è come il pugilato altrimenti a punti avrebbe vinto il Monopoli. Le note positive del match sono gli esordi di Cianci e Mercurio e la vittoria, che sotto l’aspetto mentale può aprire un nuovo capitolo per questa squadra. La prestazione, soprattutto quella del primo tempo, è stata negativa, Carrera dovrà lavorare tantissimo. Aldilà delle assenze ho visto ancora una squadra molto compassata, deficitaria sotto l’aspetto caratteriale. Mi aspettavo nel primo tempo un atteggiamento diverso. L’allenatore per quanto possa aver inciso in dieci giorni non può cambiare i calciatori, che restano quelli e non hanno dimostrato un cambiamento di rotta. È mancato agonismo, che in questa categoria è necessario. La mano di Carrera non si può vedere in una settimana, bisogna dare tempo all’allenatore di trasmettere le proprie idee e i propri concetti ai calciatori. Potrebbero volerci mesi o anche anni per vedere i risultati di un allenatore che possa incidere. Un tecnico in una settimana incide relativamente. Ieri sembrava di vedere ancora una squadra di Auteri”.
Sul modulo: “Nel primo tempo era un 4-2-3-1 con Maita dietro. Carrera è la scelta migliore, per la società aldilà del suo trascorso a Bari ha dimostrato già di essere un professionista valido, ieri ha dimostrato di essere anche molto intelligente. Utilizza un sistema a seconda delle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. La linea sarà quella della difesa a quattro, credo che vedremo sempre i tre attaccanti”.
Riguardo al match di ieri: “Il Monopoli ha creato più del Bari, lo 0-0 era il risultato più giusto. Al Bari per vincere è bastato l’ingresso dei due baresi che hanno dato una scossa dal punto di vista caratteriale e motivazionale. Ci vorrebbe ancor più baresità. È proprio quel senso di appartenenza che cambia. In alcuni ruoli chi conosce l’ambiente e gioca per il Bari darà per forza qualcosa in più e questo lo trasmette anche gli altri. Solo chi conosce l’ambiente può fare davvero la differenza. Ieri fino all’ingresso di Cianci e Mercurio si salvava solo D’Ursi, gli altri non hanno reso, lo stesso Maita non ha brillato, tutti sottotono”.
Continua Tangorra: “A Monopoli ho tanti ricordi sia da calciatore che da allenatore positivi, la bilancia pesa più da parte del Bari, sono cresciuto da calciatore e sono legato alle due promozioni in A di cui la prima proprio con Carrera. Resto sempre più tifoso del Bari anche se a Monopoli ho scritto pagine importanti della mia vita. Ieri il Bari ha giocato contro una squadra che lotta e corre. Non è la prima volta che sento parlate di sfortuna da parte dei gabbiani. Quest’anno il Monopoli ha rivoluzionato tutto, non ci si può aspettare gli stessi risultati dello scorso anno. Non è un campionato di vertice bensì per la salvezza. Io fossi in loro mi farei qualche domanda, non andrei a ricercare l’esito di una partita in base al caso, è molto riduttivo”.
Sulla sfida a distanza tra irpini e galletti: “L’Avellino è partito prima del campionato con l’obiettivo di vincerlo altrimenti non avrebbe allestito un organico del genere affidandolo a un allenatore esperto e vincente come Piero Braglia. Sorprende il trend negativo che ha avuto il Bari che ha portato all’azzeramento del quadro tecnico. L’obiettivo dei galletti resta la promozione anche tramite ai playoff. Le due rose si equivalgono, riuscirà ad arrivare seconda la squadra che avrà più continuità di prestazioni e risultati. Il Bari adesso deve ripartire, l’Avellino ha raggiunto questa posizione dopo aver attraversato momenti difficili, hanno trovato continuità ed equilibrio mentre il Bari dovrà ricostruire. L’obiettivo del Bari è il secondo posto, ma attualmente l’Avellino parte avvantaggiato e con una marcia in più. Questo è un discorso non di punti in classifica ma di momenti, attualmente gli irpini sono in vantaggio grazie a un momento favorevole, mentre il Bari è alla ricerca d'identità, il cambio di allenatore azzera tutte le dinamiche di spogliatoio e anche tattici visto che Carrera passerà definitivamente alla difesa a quattro”.
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