Continua il nostro viaggio alla riscoperta di quei calciatori che hanno indossato la casacca barese. La puntata di oggi della rubrica AMARCORD è dedicata ad un biancorosso arrivato da una terra fredda e lontana.
Nasce ad Odeshog (Svezia) il 20 Agosto 1968, Il suo nome è Klas Ingesson, svedese di nazionalità e centrocampista di ruolo. Giunge a Bari nella stagione 1995-1996 dallo Sheffield Wednesday, grazie al suo connazionale ma soprattutto amico Kenneth Andersson, che ne sponsorizza fortemente il suo arrivo. Il curriculum prima di arrivare alla corte di Beppe Materazzi è di tutto rispetto: vincitore con il Goteborg di 2 scudetti (1987-1990) ed 1 coppa Uefa (1987), e vincitore della medaglia di bronzo con la nazionale Svedese per ben due volte, centrando il terzo posto sia agli europei "Svezia 1992" e sia ai Mondiali "Stati Uniti 1994".
Nonostante tutto, arriva a Bari con umiltà, consapevole della diversità del calcio italiano rispetto al calcio scandinavo. Il suo inizio è davvero difficoltoso, i suoi movimenti sembrano macchinosi e lenti. Ma il vichingo non molla! Partita dopo partita il suo rendimento cresce, fino a diventare pedina inamovibile del centrocampo barese allenato da Eugenio Fascetti che nel frattempo ha sostituito Materazzi.
Dopo una serie di partite positive, finalmente si concede il lusso di segnare il suo primo goal in serie A. E' il 7 Gennaio 1996, anticipo serale del 16esimo turno del massimo campionato. Il San Nicola ospita l'Inter dei vari Roberto Carlos, Bergomi, Berti. Il Bari è in vantaggio inaspettatamente ma meritatamente con il risultato di 2-1 e controlla la partita senza particolari affanni quando, al minuto 79, parte sulla fascia in contropiede il brasiliano Gerson. Arrivato sul fondo, mette una palla indietro a centro area sul quale Ingesson non si fa trovare impreparato ed insacca di destro con freddezza, lasciando immobile un incolpevole Pagliuca.
E' la rete del 3-1. Alla fine del campionato totalizza 24 presenze, risultando sempre tra i migliori in campo. Ma è un campionato strano ed alla fine il Bari retrocede in serie B.
La stagione nel torneo cadetto ne consacra il suo valore. Gladiatore di centrocampo, muro insormontabile per gli avversari.
La sua stazza imponente, abbinata ad una buona visione di gioco, ne fanno uno dei principali artefici dell'immediata risalita nella massima serie. Il suo bottino nella stagione 1996-1997 è di 38 presenze e 6 gol, ottimo risultato per un centrocampista.
Con il ritorno in serie A, Ingesson ottiene i gradi di capitano e diventa rigorista della squadra. Questa volta il guerriero biondo non si fa trovare impreparato. Sin dalla prima giornata, grazie alla sua forte personalità, guida i suoi compagni con voce alta, portando la squadra ad una comoda salvezza.
Questa è la sua ultima stagione in biancorosso: 32 sono i gettoni di presenza e 4 le reti siglate. Rimane nella storia il gol partita segnato al Via del Mare quando, proprio sotto la curva della tifoseria giallorossa, sigla al 66esimo, il rigore del 1-0, dando la vittoria al Bari nel derby con il Lecce del 5 Ottobre 1997. Lo svedese entra definitivamente nel cuore di tutti i tifosi biancorossi.
Nella sua triennale esperienza barese colleziona 94 presenze, contornate da 11 reti in campionato ed 1 rete in Coppa Italia.
La sua vittoria più grande la ottiene quando ormai non gioca più a calcio. E lo fa sempre a modo suo, lottando sempre contro tutto e tutti, fino all'ultimo secondo. Senza mai avere paura dell'avversario, anche se questa volta l'avversario si chiama "Mieloma".
Il 13 Gennaio 2010, dopo quasi un anno, riesce ad imporsi sulla sua malattia. In cuor suo sa che tutto il popolo biancorosso è stato al fianco del Capitano ancora una volta, come ai vecchi tempi. Ora finalmente in Svezia, può dedicarsi alla sua attività preferita, il tagliaboschi.
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