Generoso Rossi era uno dei prospetti più interessanti del vivaio biancorosso, alla fine degli anni ’90. L’estremo difensore, con la "cantera" dei galletti si levò la soddisfazione di alzare al cielo il trofeo del Torneo di Viareggio nel 1997 e la Coppa Italia Primavera, l’anno dopo.

In esclusiva ai nostri microfoni racconta: “Era un settore giovanile all’avanguardia, curato da un esperto come l’avvocato Generoso. Vivevamo in residence bellissimo, e non ci facevano mancare niente. Sarò sempre grato al Bari per quegli anni. Abbiamo raggiunto risultati mai centrati prima dal club. L’importanza di avere un allenatore come Sciannimanico, che con i giovani ci sapeva fare, fu fondamentale per toglierci delle soddisfazioni importanti.”

A soli 19 anni, il portiere venne mandato in C a farsi le ossa, prima nel Savoia, e quindi a Crotone, conquistando in entrambi i casi la promozione. E tornò alla base, all’alba del nuovo millennio, con la voglia di giocarsi le proprie carte in serie A: “Iniziai la stagione, nel 2000, da titolare.  Ma, dopo qualche partita, venni accantonato. A quei tempi ero un ragazzino, ed accettai tutte le scelte, senza avere voce in capitolo. Fascetti non mi diede nessuna spiegazione per questa decisione. Preferirono Gillet, ed io, alla prima difficoltà, mi sono sentito abbandonato e non tutelato dalla società. Ero molto criticato anche dalla stampa. Ma non porto rancore, perché la mia vita professionale è proseguita comunque. Non so perché quella squadra scese in B, pur avendo giovani di valore come Spinesi e Cassano. Fatto sta che eravamo, di fatto, retrocessi già a metà campionato. Decisi di accettare l’offerta del Venezia, a gennaio, e vinsi la cadetteria con i lagunari.”

Rossi, che in carriera ha trionfato tre volte nella terza serie del calcio italiano, esprime il suo parere anche sui prossimi playoff: “Sulla carta il Bari parte favorito, ma negli spareggi ci sono molte outsider pericolose. Parecchie compagini non hanno nulla da perdere, mentre la piazza pugliese è pesante da sostenere, a livello di pressioni, se non arrivano i risultati. La stagione è comunque falsata, ed anche l’assenza di pubblico è un fattore negativo, per i baresi. Una cosa è giocare con il “S. Nicola” pieno, contro squadre non abituate ad un contesto simile. Un’altra affrontare gare secche in uno stadio vuoto. Gli uomini di Vivarini, inoltre, dovranno stare attenti, perché, di solito, quando si viene da un ritiro, ci sono delle amichevoli, prima delle gare fondamentali. Questa volta, in maniera assolutamente anomala, non sarà così. Lo show deve andare avanti comunque, come è stato deciso. Spero che questa situazione, in ogni caso, finisca il prima possibile, e si possa tornare a riempire gli spalti di tifosi.”

Sezione: Amarcord / Data: Mer 01 luglio 2020 alle 22:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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