Storie biancorosse, il Bari di Paparesta e l'amichevole con l'Olympique Marsiglia

Doveva essere l’alba di una nuova era. Il 30 luglio del 2014, al “S. Nicola”, ventiduemila spettatori entusiasti assistettero ad un’amichevole internazionale di prestigio, per i galletti, che, nelle intenzioni della società, doveva essere un antipasto dei futuri trionfi. Il nuovo Bari del patron Gianluca Paparesta, reduce dai fasti della meravigliosa stagione fallimentare, affrontò l’Olympique Marsiglia del “Loco” Marcelo Bielsa.

Nell’occasione, il team allenato da Devis Mangia si presentò al cospetto dei quotati avversari con l’estremo difensore Guarna, il quartetto difensivo formato da Sabelli, Rossini, Contini e Calderoni, a centrocampo la coppia centrale formata da  Defendi e Sciaudone, con Galano e Stoian sugli esterni, a supporto del tandem offensivo Caputo-De Luca. I francesi, che nell’impianto barese, nel 1991, furono protagonisti della finale di Coppa dei Campioni persa contro la Stella Rossa, si presentarono in formazione offensiva, con le tre punte Ayew, Payet e Gignac.

Fu proprio quest’ultimo a sbagliare la prima occasione del match, dopo una ventina di minuti, a pochi passi dal portiere biancorosso. La risposta degli italiani non si fece attendere, con De Luca fermato abilmente dall’estremo difensore transalpino Mandanda al 22’. La prima frazione, pur godibile, si concluse a reti inviolate.

Nella ripresa, nonostante la consueta girandola di cambi che trasformò la fisionomia delle due compagini, il risultato si sbloccò dopo un quarto d’ora grazie ad un rigore trasformato da Caputo, tornato al gol nello stadio barese dopo la squalifica di un anno per omessa denuncia nello scandalo calcio-scommesse. A rimettere in equilibrio il risultato a sette minuti dal termine, complice un’infelice uscita del subentrato Donnarumma, fu il belga Batshuayi, oggi al Chelsea.

Si trattò di un pareggio foriero di buoni propositi. I risultati stagionali, però, furono una delusione. Il club, infatti, terminò quella stagione al decimo posto in cadetteria, nonostante l’avvicendamento in panchina tra Mangia e Nicola, fallendo l’aggancio alla zona playoff.