Aspettando ...Godot, anzi no: aspettando il Direttore Sportivo e l'allenatore. Con una differenza, rispetto all'opera di Samuel Beckett, dato che nello scritto del drammaturgo irlandese l'attesa continua e grottesca era destinata a chiudersi senza epilogo. In casa Bari, invece, una soluzione definitiva arriverà: i nomi circolano da tempo, anche se le decisioni non sono state ancora prese: se Domenico Toscano Ciro Polito sono in pole position, le firme che mettono nero su bianco l'inizio di una nuova avventura ancora non ci sono. E finché non arriveranno, tutto potrà succedere.

Sta di fatto che l'attesa lascia alcune certezze ma apre diversi interrogativi. Perché questo è il momento di guardare avanti, ma questo non può essere fatto senza buttare prima uno sguardo alle spalle verso quando compiuto negli ultimi due anni, ed in particolar modo sugli errori commessi in fase di progettazione.

Ad esempio, una domanda sorge spontanea: chi sceglie l'allenatore? Lo fa il direttore sportivo, per avere un profilo in linea con il tipo di squadra che ha in mente, o le due strade procedono su due binari che si incroceranno soltanto nel momento in cui bisognerà compiere le operazioni di mercato? Interrogativo a cui non è nota, almeno al momento, la risposta. Anche perché gran parte del lavoro (e questo è un bene) si svolge dietro le quinte e lontano da orecchie indiscrete.

Del resto, è troppo presto per dare giudizi di sorta. Il mercato è appena iniziato e c'è tempo per lavorare e per vedere crescere un Bari competitivo. Ci sono anche alcuni segnali incoraggianti (come la volontà di puntare su profili che conoscono la categoria, slegati da quel rapporto con Napoli al centro delle critiche nell'ultimo periodo), che danno un filo di sicurezza ma che non scacciano completamente le paure di approssimazione che inquietano la piazza.

Forse, in realtà, si tratta solo di paura e naturale diffidenza dopo le scottature dell'ultimo biennio. Ragion per cui la società è chiamata a parlare per dare risposte: non di fronte alle telecamere, ma con i fatti per dimostrare buona volontà e comprensione degli errori compiuti. Del resto, il giudice è uno solo, verde e rettangolare, e non ammette repliche. Sarà il campo a parlare, in una stagione che non concederà appelli ed ulteriori rinvii.

Sezione: Copertina / Data: Ven 04 giugno 2021 alle 22:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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