Un motivo in più per vincere. La riforma della Coppa Italia, che da quest’anno prevede la partecipazione dei club di serie A e B, e di sole 4 compagini di C, è certamente una ragione ulteriore, per gli uomini di Mignani, per riportare il Bari nella tanto agognata cadetteria, che a queste latitudini manca dal fallimento del 2018.

Però, questa nuova formula della competizione, che ha preso il via la settimana scorsa, ha sollevato molte polemiche, perché di fatto impedisce a queste squadre di mettere in scena imprese epiche, come quella dei galletti nell’edizione 1983-’84, quando giunsero in semifinale, pur militando in terza serie.

Sulla questione, uno dei protagonisti di quella storica impresa, Alberto Cavasin, ha confidato in esclusiva alla nostra redazione: “Si dovrebbe esprimere tutto il calcio mondiale, su una riforma simile, dopo tutto quello che è successo, di recente, con la Superlega. Questo nuovo format si muove sulla base degli stessi principi. Le compagini più forti hanno un potere economico che consente loro di agire come vogliono, a seconda della convenienza del momento. Io non sono d’accordo, ma in fondo è sempre stato così, nel mondo del pallone.”

Quanto al futuro del Bari, Cavasin è chiaro: “Nel prossimo campionato ci saranno tante partite sentite, come i derby pugliesi, e scontri con piazze importanti come Palermo o Avellino. Vincere sarà molto complicato, ma i biancorossi hanno il dovere di provarci, per la proprietà importante che hanno e la città che rappresentano.”

Sezione: Esclusive / Data: Mar 10 agosto 2021 alle 17:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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