La rivoluzione societaria che ha travolto l’AS Bari non ha toccato solo gli ambienti vicini alla prima squadra, bensì si è riversata anche sul settore giovanile. Lo staff tecnico è stato infatti messo in stand-by finché non verrà presa una decisione in merito, mentre il Responsabile, l’avvocato Leonardo Generoso, ha definitivamente lasciato. “Per il momento non sto pensando al mio futuro, anche perché mi voglio godere un periodo di ferie che in 40 anni non ho mai preso. Poi vedremo se mi tornerà voglia…”, così l’ex massimo dirigente del vivaio biancorosso chiosa in esclusiva ai nostri microfoni.

18 anni al comando di uno dei più importanti vivai nel panorama calcistico nazionale, fucina di giovani interessanti come Sibilano, Cardascio, Legrottaglie, Ventola ed ultimamente capace di sfornare atleti di prospettiva come Grandolfo, Bellomo e Galano. TuttoBari.com ha quindi intervistato l’ormai ex numero uno del settore giovanile del Bari per capire com’è andata la sua storia con l’AS Bari, un film che è ben oltre i titoli di coda.

Avvocato Generoso benvenuto su TuttoBari.com. Cosa è accaduto dopo 18 anni fra lei e l’AS Bari?E’ semplicemente accaduto che la società ha preso la decisione di non proseguire il nostro rapporto lavorativo”.

Che spiegazione si è dato circa questa rivoluzione che è in atto all’interno del settore giovanile?Ma… Adesso vediamo se sarà o meno una rivoluzione. E’ certamente un qualcosa che non mi tange più in maniera diretta”.

Secondo lei, qualora ci fosse stata ancora la famiglia Matarrese attivamente al comando, tutto ciò sarebbe accaduto?Sono solo ipotesi. Io so soltanto che non mi posso rimproverare nulla, anche perché i fatti dimostrano che ho scritto una pagina importante del settore giovanile biancorosso. Ho sempre svolto il mio lavoro con estrema coscienza e dedizione ed ho ottenuto importanti risultati, sia dal punto di vista tecnico che economico. Quelle che possono essere eventuali spiegazioni del caso non deve chiederle a me”.

Tasto amarcord. Qual’è il giovane più interessante fra quelli lanciati?Al di là dei nomi più blasonati, uno che poteva fare molto ma che, purtroppo, non è stato così è Carlo Cardascio: a 17 anni strabiliava anche fuori dal territorio nazionale, poi però si è un po’ perso. Facendo un discorso in generale potrei direi dei vari Legrottaglie, Ventola e di tanti altri che abbiamo lanciato e che hanno fatto e fanno la loro carriera”.

Il presente, e di conseguenza il futuro del Bari, in quale giovane lo si potrà vedere?Già quest’anno nell’organico della prima squadra c’è gente come Bellomo, Galano, Grandolfo che sono ragazzi molto interessanti. Altri di sicuro ne verranno fuori anche dalle altre selezioni”.

Infine il trofeo che ricorda in modo particolare?Tutti quelli ottenuti sono belli nel momento in cui li conquisti. Certamente il torneo di Viareggio colto nel 2000, quando divenne a carattere mondiale, è fra i più belli. Anche i campionati vinti con gli Allievi, le coppe dei Primavera ed i successi colti coi Giovanissimi non sono da meno e non si possono dimenticare”.

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Sezione: Esclusive / Data: Dom 24 luglio 2011 alle 17:00
Autore: Renato Chieppa
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