Dal primo ritorno del Bari in B, stagione 2011-12, si può dire che i galletti abbiano vissuto un vero e proprio calvario. Escludendo le due promozioni, dalla D alla C e dalla C alla B e la meravigliosa stagione fallimentare, si può tranquillamente dire che Bari e i suoi tifosi abbiano vissuto 15 anni di vero e proprio dramma sportivo.

Calcioscommesse, retrocessioni, finali playoff perse, fallimento e chi più ne ha più ne metta. Se il ritorno in pochi anni, dalla D alla B, aveva riacceso un po' gli entusiasmi, dalla stagione 2022-23 in poi il Bari ha vissuto una vera e propria caduta libera. Post Bari-Cagliari, un vero e proprio film horror adattato in chiave sportiva, i tifosi hanno dovuto subire l'umiliante stagione successiva, con una retrocessione che sarebbe stata meritata ed evitata solo ai play-out. Nel campionato successivo, con Longo in panchina, i galletti hanno mostrato sprazzi di buon calcio veleggiando nelle prime posizioni, per poi sciogliersi come neve al sole nel finale di campionato.

Quest'estate l'ennesima rivoluzione: via l'allenatore e tutta la squadra precedente. A un avvio positivo hanno fatto seguito risultati e prestazioni che fanno presagire il peggio. Nessuno, due mesi fa, avrebbe potuto prevedere questo avvio dei galletti. Le conseguenze sono una classifica deficitaria e l'amore del proprio pubblico che sta, via via, diminuendo. Con il Padova c'erano circa 10mila spettatori, col Mantova probabilmente saranno meno. Il punto più basso è stato toccato tante volte, ma ora si sta giungendo a un punto di non ritorno. Se la squadra, già svuotata per un avvio da mani nei capelli e per una caratura tecnica evidentemente non all'altezza, dovesse perdere anche l'affetto stoico del pubblico, allora sarebbero davvero guai amari per il Bari. 

Una squadra che ha vinto una volta in trasferta nel 2025 e che registra 700 supporters a Reggio Emilia non è una società come le altre. Bari, dal punto di vista calcistico, è caduta e ha continuato a cadere tante volte, sempre supportata dal suo pubblico. Le vicende societarie unite a quelle sul campo stanno definitivamente distruggendo la passione anche dei più accaniti. Reagire, per amor proprio e per amore dei tanti che ti seguono, sarebbe quantomeno dovuto, ma ormai non più scontato nel calcio moderno. Va ricordato che una squadra, anche quella più forte, senza i suoi tifosi vale ben poco. Figuriamoci una particolarmente scarsa.

Sezione: Copertina / Data: Gio 23 ottobre 2025 alle 20:00
Autore: Armando Ruggiero
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