Intervista a Mirco Antenucci sulle pagine nazionali de La Gazzetta dello Sport. L'attaccante spiega la scelta di Bari: "Ho scelto Bari per sentirmi ancora protagonista perché sono un romantico del calcio. In Serie C avrei accettato soltanto Bari, una grande piazza e una società solida quanto ambiziosa. Mi piace soprattutto l’idea di veder gioire tanti tifosi per un mio gol. Una sensazione che ho già provato contro la Paganese, quando ho deciso il match a pochi minuti dalla fine".

Quell'esperienza in Inghilterra, al Leeds... "Gli inglesi hanno una cultura calcistica diversa rispetto alla nostra. Il risultato è un po’ meno importante. Pretendono essenzialmente che venga fuori il cuore dai loro beniamini. Già, accolgono noi italiani con un pizzico di scetticismo. Ecco perché è stato bello andar via tra i cori dei tifosi".

Antenucci torna sulla sua carriera non senza autocritica: "Forse non ci ho creduto abbastanza al momento opportuno. E poi, a un certo punto del mio percorso sono stato etichettato come un attaccante di B, di categoria. Dura fare il salto di qualità. Ma non ho rimpianti".

A domanda sulla possibilità di tornare ancora una volta in A, Antenucci risponde... "Un passo alla volta. Ora sono in C e, con la testa, mi ritengo un calciatore di C. Questo, peraltro, è l’anno più difficile per il Bari. Affronteremo un campionato ostico, particolare, con una sola promozione. Il destino vuole che ritrovi il Catania, sarà la nostra principale rivale per la promozione".

Spiega la maglia numero 7... "Il 7 è stato il mio preferito fin da bambino. E poi, la mia primogenita Camilla è nata il 7 novembre alle sette di sera. Credo in queste coincidenze".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 15 agosto 2019 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoBari
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