Dopo l'amaro pareggio di La Spezia è il momento di riflessioni e di pensieri in casa Bari. La terza sosta della stagione in programma nel prossimo weekend dovrà essere sfruttata al meglio da Fabio Caserta per riordinare le idee e capire definitivamente che cosa davvero potrà essere il suo Bari. Il focus dovrà essere inevitabilmente concentrato su due temi importanti. La questione legata alla fragilità difensiva in certi frangenti delle partite e la troppa poca finalizzazione sotto porta in relazione al parco attaccanti a disposizione.

Sul piano difensivo, il Bari continua a non convincere del tutto. Le prestazioni dei singoli lasciano, spesso, a desiderare e le occasioni concesse all'avversario sono davvero troppe nell'economia di una partita. E non sempre Cerofolini può ergersi a salvatore della patria. Contro lo Spezia, il Bari è stato ancora una volta capace di farsi del male da solo, non sapendo sfruttare il vantaggio e facendosi raggiungere in un contesto favorevole di superiorità numerica acquisita. La sensazione è di una squadra dal punto di vista difensivo poco solida, con giocatori di reparto spesso deconcentrati e, forse, troppo sicuri di sè stessi. Emblematico il caso Nikolaou, oggetto sempre più misterioso di questa squadra, che continua a fornire prestazioni scadenti e davvero inconcepibili per la sua esperienza e qualità. In più, tutto il reparto non sembra, in molte circostanze, muoversi bene, in maniera compatta, lasciando troppo spazio agli avanti avversari. Una situazione che Caserta è chiamato, con urgenza, a risolvere, per non incappare ancora una volta in partite deficitarie e che mettano a repentaglio gli obiettivi della squadra.

La partita di La Spezia, inoltre, ha dimostrato ancora una volta l'incapacità del Bari di saper sfruttare le occasioni a disposizione limitandosi al "golletto" e poi provando a contenere le eventuali sfuriate dell'avversario che, inevitabilmente, prova il tutto per tutto per rimettere in sesto la partita. Questa squadra segna troppo poco in rapporto alla qualità dei suoi attaccanti e alla fantasia dei suoi trequartisti. Manca quel "killer instinct" decisivo in tanti momenti. E' una squadra che si accontenta troppo del compitino offensivo non osando più del dovuto. Un difetto che, molto spesso, significa non portare a casa i tre punti e vanificare cosi qualsiasi sforzo. Eppure gli uomini gol non mancano. Da Gytkjaer passando per Moncini allo stesso Cerri. Per non parlare del contributo in zona gol che potrebbero dare Antonucci, Partipilo e Castrovilli. 

Insomma, c'è tanto da lavorare per Caserta e il suo staff in questa sosta, non dimenticando mai quella voglia e determinazione che ogni squadra deve sempre avere se si vogliono raggiungere determinati obiettivi e, non sempre, queste caratteristiche sono state presenti in questa squadra. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 16:00
Autore: Maurizio Calò
vedi letture
Print