Fabio Caserta è già sotto osservazione. La partita di domani pomeriggio contro il Padova potrebbe pesare come un macigno sul futuro del tecnico calabrese. Il Bari, reduce da un avvio di stagione disastroso con soli tre punti in sei giornate, non può più permettersi passi falsi. E con la sosta per le Nazionali alle porte, il match del San Nicola assume i contorni di uno spartiacque: senza vittoria, la società potrebbe valutare il ribaltone.

Non sarebbe certo la prima volta nell’era De Laurentiis. Il club biancorosso, dal 2018 a oggi, ha spesso cambiato guida tecnica quando la situazione lo richiedeva. Il primo a farne le spese fu Giovanni Cornacchini, allenatore della risalita dalla Serie D, che non riuscì a reggere l’impatto con la Serie C. Al suo posto arrivò Vincenzo Vivarini, che condusse la squadra fino alla finale playoff, persa contro la Reggiana.

L’anno successivo fu la stagione delle “porte girevoli”: Gaetano Auteri partì in panchina, salvo poi essere sostituito da Massimo Carrera dopo 23 giornate. L’ex tecnico dello Spartak Mosca durò 13 gare prima di lasciare il posto allo stesso Auteri, richiamato in extremis.

Con Michele Mignani arrivò la svolta: promozione in B e sogno Serie A sfumato soltanto all’ultimo. Ma nella tormentata stagione 2023-24, anche lui fu esonerato. Dopo di lui, si alternarono sulla panchina biancorossa Pasquale Marino e Beppe Iachini, in una girandola che riuscìad evitare quanto meno la retrocessione in C.

Nella passata stagione, finalmente, un po’ di stabilità: Moreno Longo rimase alla guida per tutte le 38 giornate, salvo salutare a fine anno per lasciare spazio proprio a Caserta. Adesso tocca a lui dimostrare di poter resistere alle onde. Con il Padova si gioca molto più di tre punti: il suo futuro e, forse, l’ennesimo capitolo di una lunga serie di esoneri nell’era DeLa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 21:00
Autore: Antonio Testini
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