In esclusiva a TuttoBari, William Pianu – ex difensore che con la maglia biancorossa ha vissuto anni intensi in Serie B – ha offerto la sua visione sul momento attuale del Bari e sulla squalifica che ha subito Giuseppe Sibilli per aver scommesso su partite di calcio.

"Caserta è già un po’ sulla graticola, perché non è riuscito a fare neanche una vittoria. Sicuramente deve trovare chiavi diverse - sottolinea Pianu - Se insiste con un modulo o con certe metodologie e fa fatica, rischia. Se la squadra trova un grande pressing avversario e non riesce ad uscire e non ha alternative va in difficoltà".

Sul tema del gioco dal basso, infatti, Pianu ha le idee chiare: "È una filosofia. Ma se non hai grandissima qualità di palleggio e grandi personalità, fai fatica. Non è semplice uscire dal pressing, lo abbiamo visto anche col Modena che ha pressato dal primo all’ultimo". Il paragone con i grandi club è diretto: "Il Manchester City o il Barcellona rischiano anche qualche imbarcata, ma hanno qualità enorme e ne fanno nove su dieci con facilità. Il Napoli pure. Però non tutti possono permetterselo. E allora bisogna trovare altre soluzioni, senza forzare una filosofia a tutti i costi".

Pianu ha sottolineato anche un concetto spesso discusso: "Non parliamo di stanchezza, di stress. Si gioca a calcio, non si va in miniera. Adesso ci sono rose di 28-30 giocatori, le qualità ci sono. Non può essere una scusa".

Infine un pensiero sulla squalifica inflitta a Sibilli: "Il tema scommesse? È una ludopatia, una malattia. Lui sapeva a cosa stesse andando incontro e che non poteva farlo, i tesserati non possono scommettere ma molti hanno questo vizio. Non va confuso con la frode sportiva che è un’altra cosa. Ai miei tempi tanti pagarono, io sono stato assolto perché non avevo nulla a che fare. Fecero il mio nome Lanzafame e Masiello solo per sentito dire, ma io avevo tutti i messaggi salvati e gli feci chiudere la bocca. Ognuno poi paga con la propria coscienza".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 14:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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