Resta l'amaro in bocca per un Bari che interrompe la sua striscia vincente al termine di una partita in cui si è fatto del male da solo, con l'espulsione di Bianco ed il rigore fallito da Antenucci. Ma resta anche la consapevolezza di essere davanti ad un gruppo forte, che torna ad occupare il primato solitario in classifica: i tre punti non sono arrivati, ma oggi la squadra ha convinto più di quanto fatto in sfide terminate con la vittoria nel corso degli ultimi due anni. Quella contro la Paganese è stata infatti una gara sporca, nella quale i biancorossi hanno sprecato diverse occasioni, cadendo poi nella trappola dei campani, che hanno fatto di tutto per innervosire e far perdere la pazienza ai galletti. Colpa mortale, visto il risultato.

Il primo tempo, infatti, è stato dominato dai biancorossi, che hanno approcciato la sfida con un pressing molto alto trovando subito il vantaggio con Botta al primo minuto. Da quel momento, però, i galletti sono stati fin troppo leziosi: gli uomini di Mignani hanno tenuto il pallone, provato ad avanzare sfruttando il possesso sia lungo le corsie laterali che per vie centrali, ma spesso hanno peccato nel momento di finalizzare, sbagliando l'ultimo passaggio o la conclusione decisiva.

Così una prima frazione in cui i biancorossi avrebbero potuto essere almeno in doppio vantaggio si è conclusa con una beffa. Il momento di svolta è  arrivato, infatti, a ridosso dell'intervallo: prima con il rosso a Bianco, poi con il penalty fallito da Antenucci, due episodi che in un minuto hanno complicato una sfida che appariva totalmente in controllo.

Nella ripresa inevitabilmente sono aumentate le opportunità per la Paganese, ma il Bari non ha smesso di giocare. Il baricentro è rimasto alto, le occasioni sono arrivate ma i biancorossi non hanno finalizzato a dovere: il pareggio dei campani sa di beffa, ma può essere utile se servirà come strumento di riflessione per crescere.

Vista la prestazione, si tratta di un punto intorno al quale non fare troppi drammi. La lezione, piuttosto, riguarda la tenuta mentale e la gestione degli episodi, dato che in un campionato lungo e complesso come quello di C sfide del genere andrebbero chiuse (cosa che Mignani sa ed ha fatto notare nelle dichiarazioni post-gara). Vale per tutti, ma soprattutto per gli attaccanti che oggi hanno avuto occasioni per raddoppiare senza finalizzare.

Ultima riflessione: la gestione arbitrale forse non può essere un alibi, ma qualche perplessità la lascia. Al netto del rigore su D'Errico, su cui lasciamo il beneficio del dubbio, sicuri che fosse corretto lasciare che la Paganese innervosisse così la gara senza estrarre qualche cartellino in più?

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 26 settembre 2021 alle 22:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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