Cinque giorni dopo la pesante sconfitta casalinga contro la Ternana, la delusione è ancora forte in casa biancorossa. Un sentimento diffuso tra la piazza, esigente ma allo stesso tempo comprensiva verso un Bari quantomai bisognoso dell’affetto dei suoi supporter, a maggior ragione in una stagione a porte chiuse come quella attuale. Contro la Casertana cambierà poco, forse nulla: non sarà un match sbagliato a modificare il volto di una stagione, programmata con raziocinio in estate e che, derby col Foggia escluso, procedeva in linea con le aspettative settembrine. 

Ancora orfano di mister Auteri, condottiero costretto in esilio a causa del coronavirus, il Bari domenica scenderà in campo con la consapevolezza dei propri mezzi, rilanciando il guanto di sfida alle appagate Fere, che viaggiano con un vantaggio di sette punti ma con una gara in più. Nessun cambio di strategia per i galletti: è possibile che il 3-4-3 continui ad essere il modulo con il quale i biancorossi scenderanno in campo. Una conferma sintomo della volontà del tecnico di non rinunciare alla propria identità, messa in discussione dalla difesa ballerina e dagli ultimi incostanti risultati. 

I protagonisti del match, numeri e statistiche a parte, saranno come al solito gli undici guerrieri in campo. Quella dell'Alberto Pinto sarà per certi versi una guerra, ma non contro gli avversari in campo bensì nei confronti dei limiti posti dagli stessi calciatori biancorossi, i quali saranno chiamati a scacciare definitivamente le numerose critiche piovute in questi giorni.

Non saranno le parole al vetriolo di alcuni a minare le certezze di una squadra unita intorno al proprio mister, che non si lascerà di certo destabilizzare nella rincorsa al primario obiettivo chiamato Serie B

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 novembre 2020 alle 22:00
Autore: Andrea Papaccio
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