Nel prosieguo della nostra intervista a Rodolfo Giorgetti, centrocampista che ha vestito la maglia biancorossa dal 1996 al 2000, ci siamo soffermati sull'attuale situazione ambientale dei galletti e su qualche ricordo personale. Ecco le sue parole.

Sulla situazione ambientale: "La situazione ambientale e societaria sicuramente può influire ma se la squadra si compatta e tira fuori il carattere i risultati arrivano. Chiaramente i giocatori con maggiori qualità si devono prendere le loro responsabilità e dare una scossa all'ambiente. Non sempre è colpa, solamente, dell'allenatore. Sono pochi i casi in cui un mister fa "danni", può capitare se la squadra gli rema contro ma non mi pare questo il caso. Nell'anno della nostra promozione in A la classifica fu deficitaria per gran parte del tempo. Da marzo in poi ci fu la scossa e risalimmo la china. Dunque non sempre è il rimedio giusto, anzi sono pochi i casi in cui un cambio in panchina dà una vera scossa".

Sulle poche presenze allo stadio: "I momenti in cui lo stadio si svuota vanno accettati, il calcio è anche questo. L'unica medicina possibile sono i risultati. Sta ai giocatori, ora, provare a far riavvicinare i tifosi".

Su Castrovilli e Partipilo, che giocano con la squadra della propria città: "Giocare con la maglia della propria città non sempre è un peso, anzi. Nella mia esperienza ho giocato con Cassano, Ventola e Bellavista, tutti baresi. Sicuramente può essere una responsabilità in più ma deve essere anche un motivo d'orgoglio".

I suoi momenti più belli in biancorosso: "Il gol contro la Salernitana che ci fece fare un bel balzo verso la A rimane indimenticabile. L'assist a Masinga, contro l'Inter, invece fu decisivo per la permanenza in serie A. Sono stati tanti i momenti belli ed è una piazza che porto nel cuore".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 08:00
Autore: Armando Ruggiero
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