Bari-Padova è stata una gara dal discreto contenuto agonistico, con pochi episodi ma di cui uno che si è rivelato determinante per il risultato finale. Il tabellino conta appena due ammonizioni, entrambe per il Bari e un'espulsione per gli ospiti. Sono stati fischiati in tutto 27 falli: 11 contro il Bari e 16 contro i biancoscudati. L'arbitro Gianluca Manganiello, della sezione di Pinerolo, è ormai un veterano della Serie A con ben 113 direzioni: era invece alla sua 128esima della Serie B.

Con "Lo dice il regolamento" andiamo ad analizzare, caso per caso, per ogni partita disputata dal Bari, gli episodi e le decisioni arbitrali secondo quanto riportato dal regolamento. Questo, in maniera del tutto neutrale e senza la presunzione di dare giudizi o fare qualsiasi tipo di dichiarazione in merito all'operato di arbitri e Var, ma spiegando esclusivamente il testo delle regole relative alle decisioni e agli interventi. Lo facciamo inquadrando ogni episodio, spiegando come può essere interpretabile ciascuna regola. Ricordiamo che il regolamento del giuoco del calcio è un documento pubblico, scaricabile e consultabile dal sito della FIGC.

Vediamo allora, cronologicamente, le decisioni prese dal direttore di gara con la lente del regolamento.

28esimo - Ammonizione di Rao. La prima ammonizione del match arriva nei confronti del giovane esterno biancorosso che prima sbaglia un controllo allungandosi il pallone e perdendolo e poi "cintura" l'avversario per fermarlo sulla propria trequarti. Manganiello estrae il giallo per "SPA" (Stopping promising attack).

IL TESTO. "Un calcio di punizione diretto è parimenti assegnato se un calciatore commette una delle seguenti infrazioni:

• contatto mano-pallone punibile (tranne il portiere nella propria area di rigore)

trattiene un avversario

• ostacola un avversario venendo a contatto con lui

• sputa o morde qualcuno iscritto nell’elenco delle squadre o un ufficiale di gara

• lancia un oggetto contro il pallone, un avversario o un ufficiale di gara o tocca il pallone con un oggetto tenuto in mano

L'ammonizione si configura appunto quando un calciatore "commette ogni altra infrazione che interferisce con o interrompe una promettente azione d’attacco".

APPLICAZIONE. In campo bisogna valutare quanto il calciatore con il pallone può avanzare in verticale, quante opzioni ha di passare il pallone a un compagno e come è schierata la difesa. 

56esimo - Ammonizione di Castrovilli. Il centrocampista di Minervino interviene pestando con intensità il piede di Crisetic e viene ammonito dunque per imprudenza.

IL TESTO. "Un calcio di punizione diretto è assegnato se un calciatore commette una delle seguenti infrazioni contro un avversario in un modo considerato dall’arbitro negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata:

• caricare

• saltare addosso

• dare o tentare di dare un calcio

• spingere

colpire o tentare di colpire (incluso con la testa)

• effettuare un tackle o un contrasto

• sgambettare o tentare di sgambettare

Imprudenza significa che il calciatore agisce con noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario e per questo deve essere ammonito"

APPLICAZIONE. In campo, l'arbitro deve valutare intensità (forza) e punto di contatto.

69esimo - Espulsione di Capelli. Moncini si ritrova il pallone tra i piedi davanti al portiere a ridosso dell'area di porta dopo un tiro ribattuto di Dorval e una girata di Cerri. Mentre si appresta a concludere viene però trattenuto per un braccio da Capelli, che usa entrambe le braccia, e cade senza riuscire a colpire il pallone. Il direttore di gara quindi fischia calcio di rigore ed estrae il cartellino rosso per il calciatore biancoscudato. L'espulsione avviene per "DOGSO" (Dening an Obvius Goal Score Opportunity) ovvero per aver negato una chiara occasione di segnare una rete.

IL TESTO. Per concretizzare un DOGSO (negare un'evidente opportunità di segnare una rete) "i seguenti criteri devono essere presi in considerazione:

• La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta

• La direzione generale dell’azione di gioco

• La probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone

• La posizione e il numero dei difendenti"

Se un calciatore, all’interno della propria area di rigore, commette un’infrazione contro un avversario, al quale nega un’evidente opportunità di segnare una rete e l’arbitro assegna un calcio di rigore, il calciatore colpevole dovrà essere ammonito se l’infrazione deriva da un tentativo di giocare il pallone o da una contesa per il pallone; in tutte le altre circostanze (ad esempio: trattenere, spingere, tirare, mancanza di possibilità di giocare il pallone, ecc.) il calciatore colpevole dovrà essere espulso".

APPLICAZIONE. In questo caso il colore del cartellino è rosso e non giallo anche se il fallo avviene in area di rigore perché l'intervento falloso è da considerarsi "non genuino", ovvero non derivante da un tentativo del calciatore colpevole di giorcare il pallone, trattandosi di una trattenuta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 05 ottobre 2025 alle 20:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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