Continua a deludere il Bari in questa stagione. Sembra non aver sortito gli effetti sperati il ritorno in panchina di Gaetano Auteri, incapace fin qui di dare una scossa alla squadra, sconfitta 3-0 dalla Turris in una partita da dimenticare sotto tutti i punti di vista. In esclusiva alla redazione di TuttoBari, l'ex calciatore Massimiliano Tangorra ha così commentato gli ultimi avvenimenti che hanno interessato i galletti. Ecco le sue parole: “Io sono tifoso del Bari ma non posso non essere realista e obiettivo, se tanto mi dà tanto secondo me la squadra in questa agonia che sta vivendo non vede l’ora che finisca il campionato. Tempo fa avevo pronosticato che anche col cambio d’allenatore la squadra avrebbe continuato a manifestare i propri limiti caratteriale, non avendo dei leader carismatici nello spogliatoio. In questo modo è difficile invertire la rotta. Credo che la squadra aspetti la fine del campionato per poter tornare a casa e chiudere questa stagione travagliata”.

Sui playoff ormai imminenti“Se in campionato con squadre modeste non si è capaci di giocare novanta minuti, dando l’impressione di non essere mai pericolosa, io mi chiedo come si possa pensare di poter fare bene ai playoff, quando devi necessariamente vincere contro corazzate come Sudtirol, Modena, Perugia e Alessandria. Questa squadra ai playoff non può andare oltre il secondo turno preliminare, questo è il mio pronostico”. 

Riguardo le parole del mister verso la vecchia gestione“Quella di Auteri è un’offesa perché Carrera quando è arrivato non ha mai detto di aver trovato una squadra deficitaria sotto qualsiasi punto di vista, non ha fatto questo men che meno me lo sognerei di fare io se dovessi subentrare a un allenatore. Quella di Auteri è una mancanza di rispetto verso il lavoro di un collega, questo denota solo molta arroganza e presunzione, a me queste persone non piacciono, non le apprezzo”. 

Negli scorsi giorni la protesta dei tifosi si è fatta sempre più accesa, fino ad arrivare al duro striscione di ieri: “Ogni forma che può innescare violenza anche verbale non solo fisica è da censurare. Anche se i risultati della squadra lasciano a desiderare, non è mai accettabile una contestazione del genere. Così si passa dalla parte del torto, per quanto ogni tifoso possa avere tutta la ragione del mondo. A me per primo fa sorridere questo striscione, mi fa ridere, non mi fa pensare a una minaccia vera e propria. Non credo che il giocatore possa pensare davvero che vogliano tagliargli la testa. I giocatori del Bari non hanno capito dove sono venuti a giocare. Quest’anno hanno giocato sotto il loro vero valore, dovrebbero sentirsi tutti in discussione visto che non hanno saputo offrire il meglio di se stessi. La responsabilità è di chi li ha scelti, anche se i calciatori almeno per orgoglio dovrebbero dare una risposta diversa da quella che stanno dando”. 

 Sull'arrivo dei De Laurentiis a Bari: “Decaro ha scelto in quel momento la soluzione più condivisibile e quella che all’epoca poteva dare più garanzie sotto diversi punti di vista. Le altre cordate davano sì garanzie ma non quanto i De Laurentiis. I risultati che stanno maturando con la famiglia De Laurentiis però non parlano molto a favore di questa scelta seppur io attualmente non mi senta di criticare la scelta del sindaco. Esiste un conflitto d'interessi col Napoli che potrà creare un domani più di un problema. Bari va messa allo stesso piano di Napoli, non vedo differenze tra i due club per quanto riguarda blasone, piazza, tradizione e tifoseria. Prima o poi i De Laurentiis dovranno scegliere tra due città”. 

Conclude Tangorra: “Io mi aspetto che i De Laurentiis vendano non appena il Bari andrà in Serie B, magari dopo un campionato di vertice. In quel caso si creerebbe l’opportunità di vendere perché avrebbe un senso l’investimento, che è stato fatto per comprare a zero e vendere a dieci. Adesso vendere il Bari potrebbe essere una scelta dettata solo dalla volontà di tutta una città che da oggi e fino a data da destinarsi iniziasse a contestare la proprietà mettendo alle strette la dirigenza. La società deve necessariamente rivedere le proprie scelte e i propri programmi perché difficilmente si andrà in Serie B con questa politica”. 

Sezione: In Tackle / Data: Mer 28 aprile 2021 alle 19:10
Autore: Andrea Papaccio
vedi letture
Print