Bari ha sempre avuto un debole per chi sa incendiare la fascia: dribblare l’uomo, alzare lo sguardo e trasformare una corsa laterale in pura emozione. Nel tempo, il San Nicola ha applaudito tante ali, alcune hanno lasciato un’impronta profonda diventando simboli di intere stagioni. Dalle stagioni di Fascetti e Ventura, passando per Conte, e quella folle, meravigliosa stagione fallimentare: è lì, su quelle fasce, che il Bari ha spesso ritrovato il suo spirito.

A fine anni ‘90, i galletti avevano un’ala che sembrava fatta su misura per quel ruolo: Gianluca Zambrotta, corsa inesauribile, piedi buoni e capacità di abbinare qualità e quantità. Con Fascetti in panchina e un modulo fisso - il 4 4 2- Zambrotta si impone come ala destra completa: attacca, difende, crossa e ripiega; nella stagione 1998/99, in Serie A, è uno degli uomini chiave della squadra, un mix di sfrontatezza e talento.

L’epoca recente delle ali biancorosse vive una svolta decisiva con Antonio Conte, stagione 2008/09. Il Bari torna a vincere, e lo fa anche grazie all’uso sapiente proprio delle ali. Qui si impone Emanuel Rivas, calciatore velocissimo e molto imprevedibile, capace di accendere le partite. Assieme a lui anche il francese Pedro Kamatà, arrivato in silenzio e capace con pochi tocchi di far rumore; rapidissimo, dal baricentro basso e imprevedibile. Con Conte prima e Ventura poi, si prende la fascia con grande leggerezza, non sempre era titolare, ma quando lo era e partiva in progressione era pura magia.

Poi con Ventura, il gioco sulle fasce diventa uno spettacolo puro. Nella stagione 2009/10, ancora in serie A, si gioca un calcio frizzante, offensivo e divertente. Oltre a Rivas, viene valorizzato anche Edgar Alvarez: nel 4-4-2 venturiano era l’arma in più: partiva larghissimo, spesso da fermo, e poi andava in progressione, devastante, che lasciava dietro chiunque. Dribbling in velocità, tocco secco e cross tesi, un repertorio molto semplice ma letale.

Nella stagione 2013/14 anno della “meravigliosa stagione fallimentare”, nonostante i problemi societari sul campo arrivano dei risultati incredibili. Il modulo era il 4-3-3 che puntava proprio sulle fasce, e in quella stagione Cristian Galano è stato simbolo di corsa, grinta e talento. Con i suoi dribbling incisivi e con i gol decisivi è diventato l’idolo dei tifosi.

A Bari le ali rappresentano l’estro, la libertà, il sogno; che sia un 4-4-2 o un 4-3-3, la fascia è sempre stata un pezzo di cuore del San Nicola. Ora tocca di nuovo alle ali: a chi saprà far rivivere quella corsa sotto la curva e quel boato che esplode quando si salta l’avversario.

Sezione: News / Data: Mer 02 luglio 2025 alle 09:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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