Fa paura come la crisi societaria. Di più l’indifferenza. Il San Nicola vuoto è lo specchio del manifesto disimpegno, assai simile a quanto espresso dalla famiglia Matarrese circa la gestione del Bari, dei tifosi. Che, in gran parte, ormai preferiscono seguire a distanza la squadra di Vincenzo Torrente. Fino al fenomeno più strano ed eloquente: nonostante Caputo e soci stiano accelerando nel girone di ritorno (13 punti negli ultimi 7 turni), con un gioco a tratti spumeggiante, il calo di presenze al San Nicola si è accentuato.

Cifre Nella classifica stagionale degli abbonati della serie B, il Bari è in zona playoff: al sesto posto con 4.440 tessere vendute, dopo Sampdoria, Verona, Torino, Padova e Vicenza. Ma è un dato da prendere con le pinze: è certo infatti che nelle ultime gare casalinghe del Bari non tutti gli abbonati abbiano rispettato un appuntamento già pagato. Le cifre diventano da playout, piuttosto, a proposito degli spettatori paganti: in totale 14.186, con una media gara appena superiore al migliaio (1.091). Solo in cinque piangono più del Bari: Reggina, Cittadella, Grosseto, Brescia e AlbinoLeffe. Un numero su tutti aiuta a capire: ci sono circa 100 mila paganti di differenza tra il Pescara di Zeman, capolista in questa classifica, e il Bari di Torrente.

Tendenza Un fuoco di paglia i 2.801 paganti contro il Varese, nei primi 90’. Pian piano il botteghino è stato sempre più disertato,
fino alla sconfortante media di 500 paganti nelle ultime 5 gare interne (anche due big fra gli ospiti: Padova e Sassuolo). «Purtroppo non hanno sortito gli effetti auspicati — ammette il d.g. del Bari, Claudio Garzelli—nemmeno le agevolazioni introdotte a partire
dalla sfida con il Modena». Già, nel frattempo la società ha ridotto i prezzi dei settori popolari (un biglietto di curva è passato da 13 a 8 euro), offrendo un tagliando omaggio a ogni abbonato per un under 14 o una donna. Macché... le presenze sono diminuite. Di più. Fra spese e multe, nelle ultime 5 gare interne il Bari ha dovuto rimetterci circa 50 mila euro.

Motivi «Il problema degli spalti vuoti non è solo nostro—osserva Garzelli —. Sono stati commessi molti errori nella gestione del calcio in Italia. I fatti dimostrano che la strada da seguire è quella dello “Juventus Stadium”: ha avuto un effetto trainante per i tifosi (il resto lo ha fatto la squadra di Conte, ndr). Vuol dire che, con impianti nuovi e confortevoli, gli italiani avrebbero la stessa sensibilità di inglesi, francesi e tedeschi». Tornando al Bari attuale, difficile pretendere di più. Stanno andando al di là delle aspettative, considerati i vari problemi contingenti. Sul campo hanno conquistato 41 punti (-2 di penalizzazione) ma, guarda caso, sul loro cammino pesa lo scarso rendimento interno: 3 vittorie, rispetto agli 8 colpi esterni. I tifosi disertano il San Nicola per due ragioni: sono provati dall’onda lunga (scandalo scommesse compreso) della passata stagione e perché sono ostili ai Matarrese. Nonostante finora siano falliti tutti i tentativi degli eventuali acquirenti.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 26 febbraio 2012 alle 12:30 / Fonte: La Gazzetta dello Sport - Ed. Puglia
Autore: Gaetano Nacci
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