Un ritorno al passato. Il Bari resta quasi senza tifosi. La crisi societaria, la delusione per la retrocessione, il campionato troppo altalenante, le continue penalizzazioni e i troppi dubbi, i colpi bassi del calcioscommesse hanno allontanato il pubblico dal “San Nicola”. Una sorta di “miserere” che riporta la squadra biancorossa indietro di qualche anno quando le presenze allo stadio si contavano sulle dita di una mano (su tutti i 51 paganti per la gara interna con il Cittadella nella stagione 2001-2002). Domenica scorsa non è andata poi così meglio: appena 293 i biglietti venduti. L’inizio della contesa con la Reggina (l’ormai indigesta ora di pranzo) può spiegare in parte la disaffezione della tifoseria biancorossa. L’assenza totale di un programma societario, magari competitivo, e la ormai cronica emergenza  in cui si sta dibattendo il sodalizio di via Torrebella non possono che condizionare le scelte dei supporter baresi fin troppo tormentati da continue illusioni e disillusioni. Forse, la squadra di Torrente ha meno responsabilità di tutti, pur tenendo conto del valore tecnico non eccelso dell’organico. Riuscire a restare a galla ed essere nella scia del gruppo dei migliori, fronteggiando la penalizzazione e una situazione societaria non proprio ideale, è un merito indiscutibile della giovane pattuglia di  Torrente. Il tecnico interviene sull’argomento e difende i suoi: “Dispiace molto vedere uno stadio così vuoto e non sostenere questi ragazzi che stanno dando tutto per la maglia. È triste perché Bari è una piazza importantissima, che merita, in prospettiva futura, una grande squadra. Dovrebbe quasi fare la serie A di diritto, per le potenzialità del suo bacino di utenza”. Anche il direttore sportivo del Bari, Guido Angelozzi, non risparmia qualche frecciatina ai tifosi: “Alla squadra e all’allenatore si può solo dire grazie. Magari non abbiamo avuto un gran rendimento nelle partite in casa ma il Bari sta dando il massimo e di questo forse parte della tifoseria non se ne rende conto”. Probabilmente la verità sta nel mezzo. E’ una stagione interlocutoria in attesa di qualche schiarita sul fronte societario, indispensabile per poter ridisegnare il futuro del Bari. Torrente guarda al presente e aggiunge: “Pensiamo a finire bene questo torneo. Ci hanno tolto due punti, ma abbiamo reagito con grande orgoglio. La vittoria contro la Reggina è stata importante per il morale e per la classifica. Noi non siamo partiti con l’obbiettivo di vincere il campionato, eppure senza il meno 2 avremmo 45 punti, a tre lunghezze dalla zona playoff. A volte non si tiene in considerazione tutto questo”.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 14 marzo 2012 alle 10:30 / Fonte: Barisera
Autore: Redazione TuttoBari
vedi letture
Print