Dopo la retrocessione della stagione precedente, Vincenzo Matarrese ha un solo obiettivo: conquistare quanto prima la serie A. Nonostante i mesi trascorsi - il tempo dovrebbe lenire le ferite - non riesce a mandar giù l'amaro boccone, ed il pensiero di essere retrocesso con Igor Protti - capocannoniere del campionato - e con Kennet Andersson in squadra, non lo consola. Insieme a Carlo Regalia, mette a disposizione di Eugenio Fascetti una squadra straordinaria. Fontana in porta, Mangone in difesa, Volpi e Doll a centrocampo, Guerrero e Flachi in attacco, e poi Ingesson, il gigante buono, un angelo che volerà in cielo troppo presto. Il Bari non ha attenuanti alla vittoria. 

Il ragazzo si farà. Eugenio Fascetti è sempre attento alle vicende della formazione Primavera. Ai suoi occhi scaltri non sfugge un giovanotto di Grumo Appula. Si chiama Nicola Ventola, e segna gol a grappoli. Fascetti lo aggrega alla prima squadra, convinto che possa risultare determinante. Ed ha ragione, perché l’intuizione risulterà geniale. Ventola comincia a farsi largo tra calciatori più esperti, da Ciccio Flachi a Marco Di Vaio e, a suon di reti decisive, diventa ben presto fondamentale per l'economia del gioco biancorosso. Tra i gol di stagione, quello di Palermo - che vale tre punti di platino - entra di diritto nella storia biancorossa. A quattro minuti dalla fine, Ventola si tuffa a pesce su un cross proveniente dalla sinistra facendo esplodere di gioia i tifosi presenti in Sicilia. È un gol che permette al Bari di superare il Genoa, bloccato a Foggia sullo 0-0. È il gol che, praticamente, lancia il Bari in serie A. La matematica promozione sarà però rimandata all'ultima giornata. 

15 giugno 1997. A Bari arriva il Castel di Sangro, squadra abruzzese diventata simbolo del calcio italiano. Le gesta sportive dei giallorossi finiranno racchiuse anche in un libro. Gli uomini del baffuto Osvaldo Jaconi hanno la salvezza in tasca, e giungono a Bari senza obiettivi, proprio come il Palermo di scena a Marassi. Dopo neanche un minuto, Nicola Ventola, quel giovanotto di Grumo Appula - a cui solo numerosi infortuni impediranno una gloriosa carriera - fa esplodere il San Nicola. Il tiro è imprendibile, l’assist è di Sergio Volpi, il geometra del centrocampo. Per il Genoa di Attilio Perotti si fa sempre più dura. Il gol del raddoppio arriva grazie ad un’intuizione geniale di Rodolfo Giorgetti. È suo l’assist al bacio per Miguel Angel Guerrero. Il suo destro diventerà immortale - nella memoria del popolo biancorosso - dopo aver beffato il portiere De IuliisGuerrero ha provato sulla sua pelle la straordinaria umanità della città di Bari. Lo sanno tutti nel mondo che a Bari nessuno è straniero, nemmeno Guerrero. La ciliegina sulla torta la piazza Volpi. Dopo aver stoppato il pallone con il petto, il geometra lascia partire un tiro al volo che De Iuliis non vede neanche. La partita scivola via per concludersi sul punteggio di 3-1. Il Bari torna in serie A dopo una sola stagione. 

Il futuro è gloria. In quella stagione il Bari getta le basi per un futuro radioso. L'obiettivo ambito da Vincenzo Matarrese è raggiunto secondo quanto pianificato. La società - che di lì a pochi giorni si arricchirà anche dell'importante figura di Francesco Ghirelli - si prepara alla massima serie con entusiasmo ed ambizione. Seguiranno stagioni esaltanti in cui il Galletto riuscirà ad umiliare poveri diavoli, a calpestare biscioni e ad impaurire vecchie signore. Stagioni ben spese, il cui ricordo rimarrà eterno.

Sezione: Amarcord / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 13:00
Autore: Raffaele Garinella
vedi letture
Print