Federico Masi, oggi affermato avvocato di 30 anni, e dirigente sportivo, in discipline diverse dal calcio, come il rugby e la pallavolo, ha nel suo passato calcistico partite in A ed in Europa, con la Fiorentina, ed un’onorata militanza con casacche prestigiose come quelle di Bari e Venezia.

Intercettato in esclusiva dalla nostra redazione, ha ricordato i suoi trascorsi biancorossi: “Giocai pochissimo, con Torrente e poi nella meravigliosa stagione fallimentare, ma quella barese resta per me una parentesi importante. Ho conosciuto una piazza ed una città da serie A, che mi dispiace tanto vedere, oggi, in Lega Pro. Spero proprio che i galletti possano ripercorrere le orme del Venezia. In quella stagione in Laguna, riuscimmo a centrare la promozione nonostante un girone di andata terminato al nono posto, battendo ai playoff il Monza. Guardate ora dove sono i veneti.”

Nonostante, nel suo biennio in riva all'Adriatico, tra il 2011 ed il 2013, Masi abbia collezionato soltanto 6 presenze, è riuscito, nel suo percorso professionale, a togliersi importanti soddisfazioni, anche con la maglia della Nazionale universitaria: “Ho partecipato a due edizioni delle Universiadi, nel 2013 e nel 2015. Ovviamente, l’esperienza che mi è rimasta maggiormente nel cuore è stata quest’ultima. Abbiamo vinto l’oro, in una competizione paragonabile ad una Olimpiade. In squadra, con me, c’era gente come Dezi e Berra, poi passato da Bari, ma anche Morosini. Tutti profili importanti, che poi hanno fatto carriera. Vincere la finale, in Corea del Sud, battendo 3-0 i padroni di casa nell’ultimo atto, è stato fantastico. Avevamo timore di quella sfida, perché nel girone, contro lo stesso avversario, avevamo perso 1-0. E li temevamo, sembravano dei soldatini, perfetti e disciplinati, sul campo. Ma li battemmo grazie alla nostra inventiva, tutta italiana.”

Sezione: Amarcord / Data: Mar 03 agosto 2021 alle 14:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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