Non è andata come sperava a Bari, ma Giovanni Terrani ha festeggiato un anno dopo la Serie B a Como, club nel quale si è trasferito in prestito la scorsa estate. TuttoBari.com ha avuto il piacere di intervistare il classe 1994, toccando tantissime tematiche.
Buongiorno Giovanni. Finalmente a Como è arrivata questa agognata promozione dopo due anni sfortunati prima a Piacenza e poi a Bari...
"É un'emozione unica, soprattutto per come è andato il campionato. Abbiamo avuto in squadra tantissimi casi Covid che ci hanno condizionato, però per fortuna è andato tutto bene. Questa promozione ha un sapore molto molto importante per me".
Possiamo dire che ha il sapore del riscatto personale?
"Sinceramente no, non mi sento di definirlo un riscatto. Questo traguardo porta con sé tante emozioni positive e sono contento di averlo vissuto anche da protagonista. Ogni giocatore vuole provare a vincere il campionato, soprattutto quando giochi in piazze importanti. Sono andato a Como per trovare più continuità ed esprimermi al meglio. La squadra ha dimostrato di volere questo obiettivo e siamo riusciti a farlo. Non è un mio riscatto, perché sono venuto cercando di fare il massimo per me, per la mia ragazza, per la mia famiglia e per chi mi vuole bene".
Il Como non partiva con i favori del pronostico. Quale ritiene sia stato il momento decisivo della stagione in ottica promozione?
"La vera svolta è stata quando abbiamo iniziato a recuperare le tante partite. Nonostante le difficoltà ci siamo uniti facendo un filotto di risultati molto importante che ci ha permesso di credere per davvero alla possibilità di vincere il campionato. Il nostro obiettivo era quello di fare bene. É stata una lunga strada. I risultati che facevamo ci hanno permesso man mano di credere di poter vincere e così è stato".
Lei è stato uno dei protagonisti di questo successo. Qual è il suo personale ricordo di questa cavalcata?
"Il secondo gol contro l'Alessandria all'andata. É stato bello e importante, perché ha chiuso la partita e ci ha fatto capire la nostra forza. Anche queste ultime due giornate, che erano importantissime, dove ho realizzato due assist fondamentali".
Tornando alla scorsa estate, come nasce questo trasferimento al Como?
"La scelta della cessione immagino sia stata presa sia da Auteri che da Romairone. Hanno fatto altre scelte e ho dovuto trovare squadra. É arrivata la chiamata del Como che mi ha incuriosito e ho scelto di venire qui, in prestito secco dai biancorossi".
Che idea si è fatto del Bari attuale?
"L'ho seguito molto perché ci sono tanti miei ex compagni a cui sono legato e con cui mi sento tuttora. Spiace, perché la squadra, la società e i tifosi non se lo meritano. Non saprei cosa sia successo nello specifico, vuoi un po' di sfortuna, vuoi un po' di difficoltà che ci possono essere. Ci sono stati tanti cambiamenti, però credo che la squadra sia forte e ai playoff potrà dire la sua. Se penso al mio Como, in un eventuale playoff mi sarebbe piaciuto incontrarli nonostante le loro difficoltà. Spero e mi auguro per la piazza e per i miei compagni che possano vincere i playoff".
Uno degli errori imputabili alla società è stato quello di aver rivoluzionato la squadra che con Vivarini perse la finale di Reggio Emilia. Come giudica questi tanti cambiamenti estivi?
"É difficile da dire, con i se e con i ma non si dovrebbe ragionare. Se fossimo rimasti in blocco anche con il mister e avessimo fatto un campionato non soddisfacente allora probabilmente si sarebbe detto che si sarebbe dovuto cambiare tutto quanto. Ci sono semplicemente annate un po' storte".
Il presidente De Laurentiis ha però detto che a suo parere voi potevate restare bruciati dalla finale playoff persa...
"Parlando personalmente la scorsa annata ci ha fatto molto male, però avrei voluto dare quest'anno un contributo importante. Dentro di me volevo riscattare quella sconfitta con la Reggiana e continuare a perseguire l'obiettivo prefissato fin dal mio arrivo a Bari. Se poi altri fanno delle scelte, giuste o sbagliate che siano, vanno accettate. Hanno comunque preso giocatori forti e di categoria. La squadra è fortissima, come lo eravamo noi l'anno scorso. Se le cose non sono andate secondo i piani ci sono tante variabili che hanno influito. Hanno beccato la Ternana che è più forte della Reggina dell'anno scorso".
Lei è molto amico di Sabbione. Il giocatore quest'anno sta vivendo un periodo negativo, a differenza di quanto mostrato lo scorso anno. Cosa si sente di dirgli in questo momento?
"Nel calcio non è un giocatore a fare la differenza. Sabbione ritengo sia un difensore fortissimo. Non l'ha solo dimostrato l'anno scorso, ma nella sua carriera dove ha vinto campionati in Serie B. Tutti si aspettano prestazioni come quelle dello scorso campionato, che sono venute un po' meno. Non credo però sia solo colpa sua, perché le difficoltà ci sono e tutta la squadra ne risente. Lo conosco bene e so che lavora sodo. Lui prende le critiche positivamente e si carica ancora di più. Non credo gli serva un mio consiglio, anche perché è un giocatore fatto dalla grande personalità, con tanta leadership ed imponente. Nelle partite che contano sono sicuro che ci sarà e sarà il Sabbione a cui tutti siamo abituati".
Ritiene che questo Bari possa farcela, anche in relazione a quelle che sono le squadre del suo girone?
"Innanzitutto nei playoff servirà molto una preparazione fisica adeguata, essendo partite da dentro-fuori in cui ti giochi tutto. Se alla base c'è quello sono sicuro che il Bari posa farcela. Il mister Auteri è preparato e non penso che ci siano rivali più forti. Poi ovviamente bisogna tenere conto di tutte le altre squadre, ma a priori non bisogna temere nessuno. Serve il giusto rispetto di tutti, poi come sempre il campo è sovrano".
Quale sarà il suo futuro adesso?
"A Bari sono stato bene. Lo scorso anno con Vivarini ho giocato da trequartista, ruolo che in passato avevo già interpretato. A me piace partire dall'esterno, però non è una scusante. Le mie opportunità le ho avute e probabilmente in alcune partite non sono stato all'altezza. É questo il mio rammarico, perché so che sono un giocatore da Bari. Ho la forza e la personalità per starci in una piazza così importante come Bari. Io sono qui in prestito secco, è troppo presto per sapere cosa succederà. Certo, c'è sempre uno spiraglio. A Como giocavo da esterno e sono riuscito a esprimermi meglio".
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