L'emergenza dovuta al Coronavirus obbliga tutti i cittadini a restare a casa. Per capire le difficoltà che i calciatori stanno avendo in questo periodo, è intervenuto ai nostri microfoni l'ex biancorosso Michele Anaclerio, ora difensore del Molfetta in Eccellenza pugliese: "Abbiamo la fortuna di avere uno staff tecnico molto preparato. Ogni due giorni facciamo programmi di allenamento di forza tramite telefono, in questo modo il preparatore atletico ci controlla e ci dice cosa fare. Mi auguro di ritornare a giocare, perché mi manca tantissimo. Sarebbe un peccato non terminare il campionato, io e la mia squadra vogliamo concludere a tutti i costi un sogno che abbiamo coltivato fin da luglio. Siamo primi a sei punti dalla seconda, quando mancano cinque giornate al termine del campionato. Spero di tornare a giocare perché vincere sul campo non è come vincere a tavolino, anche se finora il primo posto ce lo siamo meritati".

Anaclerio, 71 presenze con la maglia del Bari nei primi anni del 2000, ha commentato il campionato dei galletti: "Sono da sempre tifoso del Bari. Di partite ne ho viste pochissime, giocando molto spesso in contemporanea, ma quando era possibile sono andato allo stadio. Io penso che è una grande squadra, ha avuto di fronte solo una Reggina che dal punto di vista della continuità è stata impressionante. Alla fine i numeri parlano chiaro e il Bari ha pagato l'inizio balbettante di stagione. Da quando è arrivato Vivarini la musica è cambiata. Play-off? Sono convinto che almeno tra i professionisti i campionati li concluderanno, perché ci sono più controlli, più medici. I play-off penso che si faranno e, se il Bari non riuscirà ad agguantare la Reggina, potranno portare i biancorossi in Serie B".

Spazio infine ad un commento sulla questione taglio stipendi ed un pensiero a Piacenza, città con cui Anaclerio ha disputato più di 100 partite: "La gente deve capire una cosa. Se i giocatori si tagliano lo stipendio, non è che quei soldi vanno in beneficenza, ma anzi restano nelle mani dei presidenti. La gente dovrebbe più attaccare i politici, che sono pagati coi soldi nostri. Vedo invece un accanimento verso i calciatori. Ci sono quelli che guadagnano milioni di euro ed è giusto che qualcosa la taglino, ma la maggior parte dei ragazzi di Serie C non può permettersi di fare questi tagli. Piacenza è la mia seconda città, ho lasciato tanti amici e affetti. La situazione sembra un po' migliorare, ma stanno vivendo un brutto periodo. Muoiono circa 25-30 persone al giorno. Le sono vicino". 

Sezione: Esclusive / Data: Dom 05 aprile 2020 alle 16:00
Autore: Claudio Mele
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