Questa mattina ha parlato in conferenza stampa il direttore sportivo del Bari, Giancarlo Romairone. Una decisione non casuale dopo la sconfitta interna sulla Ternana, che ha creato un profondo malcontento nella piazza. Il dirigente ha tenuto testa per oltre un'ora alle domande dei giornalisti, cercando di fare chiarezza su tutte le difficoltà mostrate in questo avvio di stagione.

La questione principale è che la squadra in questo momento pare essere ancora lontana dal top, sia dal punto di vista atletico che tecnico-tattico. Gli impegni ravvicinati si sono fatti sentire, insieme ad alcuni infortuni ed assenze, che hanno complicato le scelte nell'undici titolare come nel pacchetto arretrato tra i problemi di Minelli e Sabbione e le infiltrazioni fatte a Perrotta per poter scendere in campo. A detta di Romairone i biancorossi hanno ancora un potenziale enorme da poter mostrare, circa il 30-40%.

Tuttavia anche la positività al Covid-19 del mister ha contribuito al rallentamento di questo processo. Soprattutto per un uomo di campo come Auteri appare complicato analizzare a distanza, o con l'aiuto dello staff, tutte le situazioni di allenamento e di partita. La società è pronta a prendersi le proprie responsabilità fino alla fine con in testa l'obiettivo promozione. Adesso però servono meno proclami e più agonismo in campo. Caratterialmente la squadra ha dimostrato un gap, che deve colmare il prima possibile con il lavoro e la quotidianità. La sconfitta di domenica ha fatto male ma deve rimanere solo un incidente di percorso, ora è il momento di reagire.

Il momento clou è stato però raggiunto in relazione alla disamina della rosa e per un mercato non completamente convincente. Romairone ha spiegato le sue scelte a partire dalla costruzione dell'organico e della rivoluzione adottata anche per andare incontro alle esigenze di tecnico e tifoseria, non entusiasta della precedente gestione. Per cambiare mentalità e prospettive è stato necessario effettuare tante operazioni in entrata, senza cadere nell'errore delle figurine per puntare a gente affammata e più consona per la categoria. I 7 attaccanti in rosa rappresentano perfettamente il monito di Auteri: voler sempre fare un gol in più degli avversari, atteggiamento che però ha anche portato ad assumersi maggiori rischi in fase difensiva e qualche rete di troppo. Ma questi rientrano tra gli errori da correggere, inclusa anche la possibilità di rintervenire sul parco giocatori nella sessione invernale, evitando magari un rimpianto alla Cianci, praticamente bloccato ma sfumato per una questione di tempistica sugli accordi. 

Sezione: Focus / Data: Mar 17 novembre 2020 alle 23:30
Autore: Gianmaria De Candia
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