Dopo la vittoria con il Bisceglie sono saliti a nove i risultati utili consecutivi di mister Vivarini: 5 vittorie e 4 pareggi. Uno dei grandi meriti del tecnico ex Ascoli è stato però quello di rivitalizzare determinati giocatori, che nella precedente gestione sembravano avulsi dalla squadra o ne erano finiti ai margini. Ad esempio Filippo Berra è diventato insostituibile, avendo dalla sua la grande dote dell'eclettismo. E i numeri parlano chiaro. Solo due volte l'ex Pro Vercelli non è partito titolare nella gestione Vivarini: nella vittoria di Picerno e nel pareggio di Avellino, dove in entrambe le partite è poi subentrato a Kupisz.

Quinto a destra in un centrocampo a cinque, terzino destro in una difesa a quattro o anche terzo a destra in una difesa a tre. Sono tutti ruoli in cui Berra sa adattarsi e che ricopre senza grandi difficoltà. Vivarini l'ha quasi sempre impiegato da quinto, per sopperire, viste le sue caratteristiche, alla costante spinta dell'altro quinto Costa. Infatti il 3-5-2 del Bari è stato un po' atipico, perché in fase difensiva la difesa a tre si trasformava in una difesa a quattro, con lo stesso Costa che rimaneva più alto e Berra che ripiegava da terzino. Nel momento in cui avanzava uno dei tre centrali era quasi sempre Berra a prenderne il posto. 

Col 4-3-1-2 adottato domenica Berra ha occupato la posizione di terzino destro, compito svolto in maniera diligente. Ha anche garantito un apporto costante in fase di spinta, con alcuni cross interessanti non sfruttati dai suoi compagni.

Manca solo il gol. Berra lo scorso campionato ha siglato 7 reti con la maglia della Pro Vercelli, quasi sempre sugli sviluppi di calcio piazzato. Viste le doti del Bari sulle palle inattive, chissà che non arrivi presto anche il suo momento.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 13 novembre 2019 alle 18:00
Autore: Claudio Mele
vedi letture
Print