Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Nel corso della sua ultracentenaria storia, i biancorossi hanno vissuto la cadetteria per ben 50 stagioni (tre delle quali nella seconda divisione nazionale). Continua oggi il nostro racconto che vuole far rivivere questi campionati. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1973/74, facciamo un salto avanti nel tempo, fino alla stagione 2016/17.
Il Bari riparte dopo la tragica sconfitta ai playoff contro il Novara. E lo fa con un nuovo presidente. Nel giugno del 2016 l'imprenditore molfettese Cosmo Giancaspro, già socio di minoranza del Bari dal dicembre 2015, diviene amministratore unico in quanto solo sottoscrittore dell'aumento di capitale sociale deliberato in precedenza. Finisce così l'era Paparesta.
Il nuovo numero uno decide di ripartire da due profili di qualità: Sean Sogliano sulla poltrona di direttore sportivo e Roberto Stellone in panchina. L'ex ds del Verona rivoluziona la rosa precedente: arrivano in estate Ichazo dal Torino; un giovane Capradossi dalla Roma; gli svincolati Moras (fedelissimo di Sogliano), Cassani, Martinho e Basha; Daprelà; la scommessa Doumbia; Federico Furlan dalla Ternana nell'ambito di una trattativa che porta alla cessione di capitan Defendi; Fedele, Ivan e Monachello. L'asso a sorpresa è Brienza, arrivato dal Bologna gli ultimi giorni di mercato.
Al contempo da segnalare il ritorno di Sabelli, De Luca e Fedato, rispettivamente da Carpi, Atalanta e Samp. Per molti, invece, è tempo di fare le valigie. Diversi tornano alle proprie squadre per fine prestito, su tutti Dezi e Rosina autori di una buona annata, mentre è da segnalare la cessione di Ciccio Caputo all'Entella. In più, Stellone può contare su due talenti delle giovanili dal sicuro avvenire: Castrovilli e Scalera, fiori all'occhiello della Primavera.
Le premesse sono buone, ma il Bari parte con una sconfitta: il Cittadella si impone 2-1 al San Nicola. Il riscatto sette giorni dopo a Perugia, con un rigore di Maniero al 95' decisivo per i tre punti. L'era Stellone, però, non convince. Una serie di risultati altalenanti (clamorosa la sconfitta interna per 4-0 col Benevento) e scelte discutibili (alternanza Ichazo-Micai in porta su tutte) portano all'esonero del tecnico alla 13^, dopo il ko a Latina. Al suo posto arriva un tecnico esperto come Colantuono, che inizia con un 1-1 interno su cui pesa un autogol di Fedele. Il Bari si riprende, con una serie di belle prestazioni, che portano la squadra al nono posto al termine del girone d'andata con 29 punti e l'aggancio alla zona playoff.
A gennaio Giancaspro rafforza la squadra, con gli acquisti di Raicevic, il ritorno di Galano, e Floro Flores su tutti. Al contempo un po' a sorpresa vengono ceduti i giovani Castrovilli e Scalera alla Fiorentina. La squadra, però, ricade in quella discontinuità che aveva caratterizzato il girone d'andata. I galletti alternano belle vittorie (4-3 a Benevento) a clamorose debacle (4-0 a Trapani). Una serie di infortuni complica le cose, su tutte la lesione dei legamenti del ginocchio di Brienza a Vercelli. Il Bari così termina nel limbo della metà classifica, costretto a schierare tanti giovani del vivaio e incassando sconfitte. Non esente da colpe anche Colantuono, con alcune dichiarazioni fuori luogo e un gioco votato più a difendersi che ad attaccare. Un'annata, insomma, da dimenticare.
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