Nato a Napoli il 31 gennaio del 1982, Sasà è, come detto, il gemello di Andrea Masiello. Però nato da genitori diversi, 4 anni e 5 giorni prima e a kilometri di distanza. Arrivato alla Bari nel 2008 è uno di quei talenti che non sono riusciti ad affermarsi sin da giovani nel calcio italiano. Con mister Conte andava così d’accordo che a gennaio 2009, come regalo di compleanno, l’allenatore lo mise fuori squadra. È tornato a giocare con l’arrivo di mister Ventura e si è imposto nello scorso campionato come miglior terzino sinistro della serie A, medie alla mano. Per festeggiare il suo buon rendimento s’è infortunato nel tentativo di segnare contro il Siena. Tornato nel finale di stagione ha premuto per giocare contro il Napoli. Ventura, per accontentarlo, gli ha regalato un mazzo di carte (napoletane) con cui fare ben 90 minuti, più recupero, di solitari, visto che il campo gliel’ha fatto vedere solo dalla panchina. Salvatore si è potuto rifare quest'anno disputando un'ottima partita nel pareggio al San Paolo.
Nota personale: Salvatore Masiello in serie A ha il vizio di segnare solo in partite che poi la sua squadra perde. E perde pure 3 a 1. È legittimo sperare che segni poco. Sasà, non ti offendere, non sono io a dirlo, è la statistica. 2 su 2. 100%. Tu hai segnato il 17 Aprile 2007 in Messina 1 Milan 3. Quando giocavi nel Messina. E poi hai segnato di nuovo lo scorso campionato in Cagliari 3 Bari 1. Finché sei in biancorosso, lascia perdere.
 

Sezione: Visto dalla curva / Data: Gio 07 ottobre 2010 alle 11:05
Autore: Pasquale Laricchia
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